Anche il volley può emigrare: "Pochi impianti per i grandi show"

Final four di Coppa Italia a Bologna, il presidente di Lega Righi: "In futuro potremmo portare eventi all’estero"

di MARCELLO GIORDANO -
19 gennaio 2024
Anche il volley può emigrare: "Pochi impianti per i grandi show"

Anche il volley può emigrare: "Pochi impianti per i grandi show"

Anche la pallavolo italiana può diventare di esportazione, almeno per i suoi eventi principali: Supercoppa e Final Four di Coppa Italia. Non nel presente: la Final Four di Coppa Italia andrà in scena il 27 e 28 gennaio all’Unipol Arena di Casalecchio (semifinali Itas Trentino–Mint Vero Volley Monza e Sir Susa Vim Perugia–Allianz Milano, domenica alle 15.45 la finale, dirette Rai).

Per l’ottavo anno sulle ultime undici edizioni, Bologna sarà la città della Coppa Italia. "Abbiamo scelto questa piazza per la sua centralità e per la cultura sportiva e pallavolistica sia di Bologna che della regione" raccontava ieri Massimo Righi, presidente di Legavolley, presentando l’evento a Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna. Ma va oltre le dichiarazioni di facciata e chiama in causa anche il Governo, Righi: "Quando si parla di betting e di percentuali di incassi per società e Lega, non si dimentichi che non esiste solo il calcio. Ci siamo anche noi, si scommette in maniera legale anche sulle partite di volley e pallacanestro. E anche quando si parla di impianti non ci sono solo gli stadi da fare o rifare. In Italia abbiamo solo 6-7 palazzetti dello sport da 10mila spettatori o più, motivo per cui certi eventi poi puoi farli solo da alcune parti e non puoi scegliere di esportarli in Liguria o Sicilia, dove pure a livello promozionale ci sarebbe del lavoro da fare".

E allora si guarda all’estero: "Non è da escludere che nel giro di uno o due anni possiamo pensare di portare alcuni eventi, come Supercoppa o Final Four, all’estero. Due piste le abbiamo, una più calda di un’altra".

Non dice quali e non cita l’Arabia, Righi, nei giorni in cui la Supercoppa Italiana di calcio va in scena proprio a quelle latitudini. Nel corso della conferenza, però, ha modo lanciare due messaggi: "Siamo il movimento di riferimento del volley mondiale e ultimamente sono stato spesso in India, per rapporti commerciali e non solo. Stanno cercando di espandere il movimento e ci sono possibilità interessanti".

Parla poi pure di rapporti con il Giappone: "La tv generalista giapponese ci aveva chiesto di far giocare la partita di campionato tra Milano e Monza alle 12, per poterla trasmettere in prima serata da loro e poter vedere la sfida tra Ishikawa e Takahashi, che nel loro paese sono stelle talmente famose da non poter camminare per strada. Perché questo è il campionato italiano di volley all’estero. Ancor di più ora che siamo passati dalle quattro sorelle a 8 squadre di altissimo livello".

Giappone o India potrebbero essere opportunità per esportare il volley italiano nel prossimo futuro.

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