Conegliano, grande slam mondiale. Trionfo in Cina nel torneo iridato. Vinte tutte le finali del 2024
Haak trascinatrice contro Tianjin, Milano chiude terza. Fahr, De Gennaro e Lubian: dodici mesi da leggenda
TIANJIN 0 CONEGLIANO 3 (21-25; 15-25; 20-25)
TIANJIN: Li 12, Zhang n.e., M. Liu 5, Fetisova 5, Tapia n.e., Yang, L. Liu (L), Chen 5, Meng 1, Yu. Wang 5, Yao 1, Yi. Wang 20. All. Chen.
CONEGLIANO: Gabi 10, Zhu 13, Seki n.e., Eckl (L) n.e., Lubian, De Gennaro (L), Haak 25, Wolosz 1, Adigwe n.e., Lanier n.e., Lukasik, Chirichella 3, Fahr 11, Bardaro n.e. All. Santarelli.
Conegliano sul tetto del mondo, Milano terza ma solo perché la vera finale è stata la semifinale tra le due italiane: non ci sono molte discussioni da fare, è proprio l’anno del volley femminile italiano, perché nelle due squadre salite sul podio al mondiale per club in Cina c’è gran parte della nazionale che ha vinto a Parigi con Velasco, e tre giocatrici in particolare, Moki De Gennaro, Sarah Fahr e Marina Lubian che c’erano anche nella passata stagione per Conegliano, si avvicineranno alla fine di questo anno solare con un tarlo: ma deve proprio finire, il 2024? Siamo sicuri?
Per le venete si tratta del terzo titolo mondiale dopo quelli del 2019 e del 2022, ma in generale il club è riuscito in un grande slam dell’anno solare, vincendo tutte le competizioni alle quali ha preso parte nel 2024: Coppa Italia, Scudetto, Champions League, Supercoppa italiana contro Milano (arrivata terza nel mondiale, battute 3-0 nella finalina le brasiliane del Dentil Praia), e ora il mondiale in casa delle cinesi del Tianjin, impresa che Trento al maschile ha solo sfiorato contro il Sada Cruzeiro nella bolgia brasiliana.
Sul piano tecnico il tabellino dell’incontro tradisce le difficoltà che comunque il gruppo di Santarelli ha dovuto affrontare sul campo, soprattutto nel primo set. Senza storia il secondo, combattuto il terzo, ma a quel punto ormai era chiaro che le Pantere avevano preso in mano il proprio destino e nulla avrebbe potuto fermarle. E pazienza se le scelte finali sulle migliori giocatrici tradiscono qualche favore casalingo: indiscutibile il premio per l’mvp a Isabelle Haak, che anche in finale ha vinto un set da sola, e all’alzatrice Asia Wolosz, giusto che tra le migliori centrali ci sia Sarah Fahr, ma che il miglior libero non sia stato assegnato a Moki De Gennaro è qualcosa che grida vendetta al cospetto degli dei del volley.
Comunque siamo sicuri che a lei, alla De Gennaro, non importi granché: sarà sicuramente più felice di aver vinto nuovamente un trofeo insieme al marito, l’allenatore Daniele Santarelli, dopo un’Olimpiade che in famiglia era stata vissuta con la solita professionalità, ma sicuramente con un sapore agrodolce quando in semifinale lei aveva eliminato lui, che è anche il ct della Turchia.
Stavolta il brindisi sarà alla pari.
Doriano Rabotti
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