Il cuore d’oro di Antropova. Da Parigi al campionato:: "Sono istintiva e testarda. Possiamo andare lontano»
L’opposta della Savino Del Bene ha messo da parte l’emozione delle Olimpiadi "Veniamo da una stagione incredibile: pronta a dare il massimo anche stavolta".
Testarda, prudente ed emotiva. Così Antropova ha descritto Kate, perché anche le fuoriclasse hanno un lato nascosto che in campo genera energia al servizio del talento. Che nel caso dell’opposta della Savino Del Bene è sconfinato e ancora tutto da sviluppare dal ’basso’ dei suoi 21 anni. Sì, una giovanissima che, però, ragiona come una veterana che ha preso la vita dal verso più difficile, arrivando dove voleva proprio giungere: sul tetto d’Olimpia con la maglia azzurra. Sfiorando allo stesso tempo lo scudetto con la Savino Del Bene. Acqua passata, perché guarda al futuro con la sicurezza (e sfrontatezza) di chi sa cosa vuole, nascondendo a dovere le sue fragilità. Che ogni campione sa di avere e anche come esorcizzare.
Iniziamo dal recentissimo passato. Vi siete rese conto di cosa avete fatto a Parigi?
"Ora, ma le medaglia l’ho messa in cassaforte, pur essendo ben presente nella mia testa, ma sono pronta ad andare avanti per altre sfide".
Quando avete capito che potevate andare fino alla fine.
"Eravamo consapevoli di poter fare un torneo importante, ma la differenza l’ha fatta la testa".
Il 10 agosto del 2023, pensavi che sarebbe successo tutto questo?
"Quando sono ufficialmente diventata italiana"?
Sì, proprio quel giorno
"Devo dire che ero troppo felice e pensavo solo a quel momento. Desideravo tanto essere italiana e indossare la maglia della nazionale azzurra".
Cos’è cambiato da Parigi in poi?
"Personalmente niente. Ma per la pallavolo in generale e quella femminile in particolare tanto, basti pensare a quante persone hanno seguito le nostre gare".
Chiudiamo con il rapporto tra lei ed Egonu, si è scritto e detto tanto...
"I risultati parlano da soli. Qualsiasi cosa rispondo ci sarà sempre qualcuno che storcerà la bocca. Pensi che le ho anche dato un libro. Il titolo? Un segreto (ride, ndr)".
Parliamo della Savino Del Bene. Avete cambiato tanto a iniziare dal tecnico. Ma vuole dire qualcosa a Barbolini.
"Lo ringrazio perché con lui ho imparato tanto e sono cresciuta moltissimo. Una guida vera".
E’ arrivato Antiga. Le sue prime sensazioni?
"Si lavora tanto sui fondamentali e questo mi piace perché voglio sempre migliorare ogni aspetto del gioco".
Dove, per esempio?
"Un po’ su tutto, come nella lettura delle situazioni di gioco".
Quali saranno gli obiettivi?
"Quando saremo tutte avrò le idee più chiare. Veniamo da una stagione bella e importante. Voltiamo pagina, giochiamo al massimo e vediamo. Ora dobbiamo solo lavorare".
E i suoi punti di forza?
"Sono istintiva, ho grinta e grande determinazione".
Cosa si sente di dire ai tifosi della Savino Del Bene?
"Li ringrazio per tutto il calore e spero che i Bianco Blues siano sempre più numerosi in curva".
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