Italia, un pass indietro. Ai Giochi va il Brasile
Anche il gruppo di De Giorgi manca la qualificazione diretta a Parigi. Le nostre nazionali appese al ranking, ma c’è il problema dei calendari.
BRASILE
3
ITALIA
2
(25-23, 23-25, 15-25, 25-17, 15-11)
BRASILE: Lucas 9, Darlan 17, Honorato 8, Gualberto 12, Bruno, Lucarelli 17, Hoss (L), Gil, Alan 8, Adriano, ne Bergmann, Rodriges, Nunes. All. Dal Zotto.
ITALIA: Giannelli 5, Michieletto 15, Sanguinetti 9, Romanò 13, Lavia 16, Galassi 5, Balaso (L), Sbertoli, Scanferla (L), Bottolo 1, Rinaldi 1, Bovolenta 4, ne Cortesia, Mosca. All. De Giorgi.
Arbitri: Wojciech, Lassi.
Note: durata set 29’, 27’, 23’, 26’, 17’ tot. 2h02’. Brasile: 8 ace, 19 bs, 7 m, 13 e. Italia: 6 ace, 25 bs, 10 m, 7 e.
A pensarci bene, sembra un scherzo di pessimo gusto: come è possibile che un movimento come quello italiano e due gruppi di talenti come le nostre nazionali maschili e femminili abbiano fallito nello stesso modo, all’ultima partita, il pass diretto per le Olimpiadi? Come è possibile che i campioni del mondo in carica, proprio come le ragazze salite quasi sempre sul podio negli ultimi anni, debbano aspettare il ranking di giugno per centrare un pass che al momento è abbastanza sicuro (l’Italia è prima in entrambe le graduatorie delle ’escluse’)?
Ecco, l’errore più grande sarebbe valutare nello stesso modo due situazioni che più diverse non potrebbero essere. Ieri gli azzurri si sono arresi al Brasile, in un Maracanazinho incendiato dalla passione della torcida, uscendo a testa altissima dalla contesa. I brasiliani erano più felici, perché loro ai Giochi ci sono già (con Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone, Polonia, Canada ed Egitto), anche se dopo la partita il ct Renan ha dato le dimissioni. Ma dopo aver perso il primo set, per una combinazione di risultati che comprendeva anche Cuba, gli azzurri sapevano già che centrare l’obiettivo sarebbe stato quasi impossibile. Eppure hanno tenuto botta, sono rimasti lì con la testa fino in fondo. Hanno perso, ma non si sono arresi.
Nel prossimo fine settimana è in programma il consiglio federale della Fipav che dovrà fare i bilanci e prendere qualche decisione. Ovviamente la situazione più delicata è quella del ct della femminile Mazzanti, perché la situazione delle due nazionali è molto differente. Uguale al momento è la posizione nel ranking: con l’Italia prima delle cinque ’ripescate’ tra i maschi (ma in realtà saranno quattro, una sarà l’Egitto per l’Africa) e anche tra le ragazze (ma lì saranno tre, più un’asiatica e un’africana, il Kenya). Queste posizioni dovranno essere confermate alla fine della fase a gironi della Nations League, l’anno prossimo. Mentre in Federazione si interrogano sulle scelte da fare per non sprecare tanto ben di Dio (perché le nostre due giovani nazionali sono più forti dei risultati del 2023), il sistema dovrà ragionare sulle date di un calendario che mette i protagonisti in un tritacarne (lo ha spiegato anche Fefè a fine gara). E intervenire per aiutare gli azzurri: detta in modo cinico, che vadano a Parigi serve anche ai club...
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