La Savino Del Bene si prende il primo derby. Il Bisonte lotta, ma deve cedere in tre set
Scandicci inizia una stagione importante al meglio e aspetta la migliore Ognjenovic. Firenze è un cantiere con potenzialità da sviluppare
SAVINO DEL BENE SCANDICCI
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IL BISONTE FIRENZE
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SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Alberti ne, Herbots 6, Zhu 12, Ruddins ne, Di Iulio 1, Merlo (L1), Villani ne, Ognjenović, Nwakalor 8, Washington ne, Carol 10, Antropova 15, Diop 6, Gay (L2) ne. All. Barbolini.
IL BISONTE FIRENZE: Acciarri, Ribechi, Ishikawa 10, Leonardi (L), Battistoni 1, Alsmeier 9, Lazic 8, Mazzaro 1, Graziani 4, Agrifoglio, Kraiduba 2, Stivrins 5. All. Parisi.
Arbitri: Zavater – Caretti.
Parziali: 25-20, 25-19, 25-18.
FIRENZE - Il vero spettacolo è sugli spalti, perchè a Firenze c’è grande voglia di pallavolo e i quasi tremila di Palazzo Wanny sono la conferma. E’ un lusso di questi tempi, per lo sport in generale e per il volley in particolare, che ci siano due squadre di grande livello ad animare lo sport di casa nostra e che da sempre danno vita a derby appassionanti. Certo, i valori in campo sono differenti, così come gli obiettivi dichiarati e alla fine ha vinto chi in questo momento è più squadra: la Savino Del Bene. Scandicci sta costruendo un percorso importante, con l’onda lunga di stagioni di crescita in Italia e in Europa. E anche quest’anno l’asticella è alta, ma Barbolini è uomo d’esperienza ed è concentrato sul presente, perché ancora il motore non gira al massimo (come logico che sia in questo momento. C’è da inserire Ognjenović, ma l’operazione riuscirà senza traumi, soprattutto grazie anche alla presenza di Di Iulio. Ormai una sicurezza.
Il Bisonte, dal canto suo, ha il cartello ’lavori in corso’ piazzato sulla porta degli spogliatoi. E si è intravisto potenziale da mettere a frutto, aspettando anche Cesé Montalvo, al momento non al meglio. Parisi però ha le idee chiare e la pazienza di mettere insieme tutti i tasselli che potrebbero dare un mosaico interessante. Magari non ci sarà una fuoriclasse assoluta, ma il gruppo può alla fine sopperire e diventare esso stesso la vera arma delle fiorentine.
La partita. Il primo set, come del resto l’avvio di tutti e tre, era equilibrato (12-11), ma Antropova costruiva il primo allungo e la Savino Del Bene scappava (16-11), con Firenze che pasticcia nel contrattacco. Qualche errore di troppo che Scandicci capitalizza con profitto grazie a Erbots e Zhu (25-20). Poteva essere l’inizio di una gara a senso unico, ma Firenze aveva il merito di rimanere dentro la gara, riuscendo a tenere comunque testa alla Savino Del Bene (6-7), che andava in difficoltà soprattutto in ricezione e il time out di Barbolini era realtà (7-11). Un paio di errori gratuiti rimettono in carreggiata proprio Scandicci che pareggia a quota 11.
Il set diventava di colpo equilibrato, anche perché il muro di Scandicci, con Nwakalor protagonista, iniziava a prendere le misure alle avversarie (17-14). Erbots metteva in terra il punto del massimo vantaggio dopo un parziale di 14-3 (19-14) e stavolta era Parisi a fermare il tempo. Firenze recuperava qualcosa, ma la Savino Del Bene chiudeva con Diop (25-19). Stavolta la Savino Del Bene usciva dai blocchi con più slancio, mettendo le mani sul set (10-8), ma Il Bisonte rimaneva aggrappato al parziale (12-10), senza però avere la forza di riprendersi l’inerzia e Scandicci non si fermava (25-18).
Giampaolo Marchini
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