L’analisi di De Cecco: "Non basta chiamarsi Lube"

Il palleggiatore dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera di Monza "Contano i risultati e non le chiacchiere, sta a noi dimostrare il nostro valore".

5 gennaio 2024
L’analisi di De Cecco: "Non basta chiamarsi Lube"

L’analisi di De Cecco: "Non basta chiamarsi Lube"

La prima sconfitta del 2024, alla prima uscita, è grave. Di quelle che rischiano di avere effetti negativi a medio-lungo termine. Per il terzo anno consecutivo la Lube ha fallito la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia, ciò che fino al 2021 sembrava una formalità. Per due volte era accaduto in casa 1-3 contro Milano, stavolta l’ennesimo 3-1 è stato patito in trasferta a Monza, sempre una lombarda. Nel 2022 e un anno fa parlammo di harakiri, di sorpresa, oggi non è così e fa più male, fa più riflettere sul valore della rosa biancorossa. Eravamo certi che la Mint non sarebbe stata "generosa" come il 30 dicembre, lo sapeva anche la Lube che, tuttavia, non ha saputo reggere l’urto. Sbriciolatasi quando, oltretutto, conduceva 1-0 avendo vinto un primo set dopo aver annullato ben sette palle-set. Il blitz di quattro sere prima era stato utile per effettuare il sorpasso al 4° posto in SuperLega, ma la seconda sfida era più importante ed è stata toppata, così ora restano solo due obiettivi, i più belli e sognati, ma pure quasi impossibili. Per la lotta scudetto Perugia e Trento paiono superiori e anche Piacenza nei playoff sarà un osso duro, in Champions si è reduci da tre eliminazioni di fila nei quarti. Vero che la situazione è analoga a quella di 12 mesi fa e poi ci fu la resurrezione spettacolare nei playoff, ma in questa stagione ci si aspettava di più da un gruppo ora più esperto e con l’aggiunta del re dei cannonieri (Lagumdzija). Come reagirà la società (il dg Cormio aveva detto che mancare di nuovo la Final Four sarebbe stato grave), l’ambiente e soprattutto una squadra che forse risente del coach Blengini partente al 90%? De Cecco, da capitano, ci mette sempre la faccia e risponde al Carlino.

Partiamo dalla gara, come è stata?

"L’abbiamo approcciata bene, siamo stati aggressivi nei contrattacchi e vincevamo gli scambi lunghi. Nel secondo set, sul 12-9 abbiamo subito il break 6-0 col servizio di Takahashi e siamo crollati riprendendoci solamente nel quarto parziale. A quel punto abbiamo avuto due occasioni per pareggiare e rientrare in partita ma non le abbiamo sfruttate".

Il 30 dicembre avevate rimontato, mercoledì è accaduto il contrario. Perché?

"Semplice, Monza ha giocato meglio di noi".

Continuate ad avere alti e bassi. L’anno scorso erano giustificabili dato che la squadra era stata rivoluzionata e ringiovanita, adesso molto meno. Da capitano spesso critico e autocritico, cosa vuol dire a riguardo?

"Il sestetto è più o meno quello dello scorso anno e ogni atleta ha il proprio percorso verso la maturità. Certamente abbiamo un problema nella scarsa costanza, l’abbiamo avuta solo dopo gara2 dei playoff con Verona".

Più arrabbiato o deluso avendo perso ancora la Final Four?

"Mi sento male perché abbiamo perso un’importante opportunità, ma lo sport è così, chi perde spiega. Non conta essere la Lube sulla maglietta, bisogna giocare in modo da vincere".

Ha ancora fiducia? Potete arrivare fino in fondo in Champions e SuperLega?

"A parole siamo i campioni del mondo ma contano solo i risultati e sta a noi dimostrare il nostro valore".

È sotto contratto fino al 2026, tuttavia il blog Dal 15 al 25 ha scritto che potrebbe lasciare la Lube a fine stagione. È una possibilità o vuole smentire?

"Non dico niente in merito".

Andrea Scoppa

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