L’Intervista. Caneschi: "Sogno l’azzurro grazie all’Allianz»

Il centrale della Powervolley: "Giochiamo bene, andiamo in Coppa Italia per superare le Final Four"

di Redazione Sport
12 dicembre 2024
Caneschi: "Sogno l’azzurro grazie all’Allianz"

Edoardo Caneschi, centrale alla prima stagione con la maglia dell’Allianz Milano

La chioma di Edoardo Caneschi cambia spesso colore. "Mi andava di farlo", ammette, "qua sono tranquilli" e proprio l’ambiente sereno e la crescita dell’Allianz Milano sono fattori che hanno aiutato il centrale aretino, classe 1997, ad ambientarsi al meglio nel club.

Il bilancio dopo il girone d’andata?

"Come squadra sono contento, stiamo crescendo, abbiamo perso un paio di punti che ci avrebbero fatto arrivare più in alto in classifica, però stiamo giocando bene. Vale lo stesso per me, ho trovato entusiasmo e mi sto divertendo".

Ai quarti di Coppa Italia c’è la Lube: che match vi aspetta?

"Non è la stessa squadra che abbiamo incontrato a inizio campionato, inoltre, prima abbiamo due partite, saranno dei test match e daranno una mano. L’importante sarà arrivare con più sicurezze possibili per trovare tranquillità. Pensiamo step by step, il sogno, è di andare più avanti delle Final Four".

Il debutto in Champions?

"Abbiamo un girone tosto. Ci siamo comportati bene ma alla prima, siamo partiti scarichi, poi ci siamo rimessi in piedi e abbiamo vinto. Invece, contro Zawierce, potevamo chiuderla prima e ci siamo fatti sopraffare al quinto. È un peccato perché sarebbero stati punti importanti in prospettiva primo posto, giocare da loro è complicato, però per adesso va bene. Poi c’è tutta la fase di ritorno con match che decidono gli accoppiamenti e la qualifica agli ottavi".

All’inizio avete faticato a muro, è d’accordo?

"Sì, sicuramente: io, negli ultimi anni, non avevo mai avuto un palleggiatore di questa altezza (Porro, ndr), ci ho messo un po’ ad adattarmi. Stiamo crescendo come gruppo e per coesione. La fase muro sta progredendo, avanzando insieme a noi e grazie al gruppo".

Com’è lavorare con Piazza?

"Il bello è che è sempre pieno di energia, carico e ha un bel focus sulla pallavolo. Ti dà molta sicurezza vederlo così, si nota che ci tiene tanto alla squadra, ispira fiducia e dà tranquillità. Quando crede in te sai che c’è un motivo".

Milano potrebbe aiutare per conquistare ancora la maglia azzurra…

"Sì, mi piacerebbe, però sono due cose diverse, dalla creazione di un gruppo, all’allenamento che è differente da quello dei club. In questo momento il sogno c’è, però non ci sto pensando. Sono focalizzato su Milano".

Ha una collezione di sneaker, le ha portate a Milano?

"Una parte sì ma la casa è piccola, ho dovuto ridimensionarmi, altre sono ad Arezzo, dai miei. Mi sono appassionato pian piano, grazie a un amico che giocava con me a Sora che mi ha fatto “entrare nel mondo“, poi a Verona ho iniziato a fare più ricerche.

Cambiare spesso città non è facile, come sta andando?

"Sì anche se ormai la mancanza di casa non la sento più. Ho sentito lo spostamento da Piacenza, avevo iniziato ad avere legami fuori al mondo pallavolistico, era diventata casa e quando mi sono trasferito ho sentito la mancanza di ciò che avevo costruito fuori dal volley, è stata una sensazione diversa dagli altri anni". Giuliana Lorenzo

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