Saluta Rosichini, coach del vivaio: "Anni indimenticabili alla Lube"

Il tecnico ha vinto molti scudetti: "Mi è rimasto nel cuore il primo, quello conquistato contro Falconara"

di ANDREA SCOPPA -
7 giugno 2024
Saluta Rosichini, coach del vivaio: "Anni indimenticabili alla Lube"

Saluta Rosichini, coach del vivaio: "Anni indimenticabili alla Lube"

È proprio la stagione della rivoluzione per la Lube, quella dell’anno zero. Così, mentre la Prima squadra viene prepotentemente ringiovanita, ecco la notizia dell’addio di Gianni Rosichini, figura chiave del settore giovanile. Non solo il tecnico delle più importanti formazioni dell’Academy, non solo artefice di ben 13 campionati vinti, ma una vera istituzione per il club. Con lui in panca infatti la neonata Lube risalì dalla serie C fino alla A2 tra il 1990 e il 1994 e da allora Rosichini è di fatto sempre rimasto dentro i colori biancorossi. Unica eccezione, in questi tre decenni, la parentesi tra il 2017/18 e il 2020/21 con due annate a Pineto intervallate dalla stagione da coach alla GoldenPlast Civitanova (team del Volley Potentino che però all’epoca era sotto l’egida della Lube come seconda squadra in A3). Solo pochi giorni fa il 70enne Rosichini ha portato i suoi ragazzi a centrare un quarto posto nazionale nella categoria Under17, un sesto posto nazionale Under19 (impiegando un team quasi esclusivamente di U17) e ha chiuso al settimo posto la Junior League riservata ai gruppi U20. "Se guardo indietro non posso che ripensare al periodo iniziale, la strada che dalla serie C ha permesso alla Lube di approdare in A. Poi ho scelto di essere una guida per gli emergenti e i 13 Scudetti giovanili da coach biancorosso mi hanno riempito di orgoglio. Una storia bellissima che si chiuderà con tanti ricordi significativi. Ora i tifosi sono abituati alla Lube di SuperLega, ma tutto è partito con un lavoro di programmazione, basato anche sui giovani, per scalare le tappe. Il momento più esaltante con il vivaio? Il primo Scudetto, la vittoria del titolo Under18 nel 1998 contro Falconara, all’epoca una corazzata. Mi fa effetto pensare che in squadra c’era Alessandro Paparoni, grande atleta che si è messo in luce ai massimi livelli per poi unirsi al mio staff vincendo anche in panchina. Pure gli ultimi titoli giovanili sono stati gratificanti: la Junior League conquistata contro la formazione trentina in cui giocava Alessandro Michieletto e lo Scudetto Under19 battendo Castellana Grotte in cui militava Daniele Lavia. Trionfi che mi sono rimasti nel cuore. Quest’anno avremmo potuto centrare un bel podio Under17, ma abbiamo affrontato una semifinale con Torino due ore dopo un quarto stupendo e stancante contro Trento. Mi ha emozionato ricevere ringraziamenti degli atleti per il lavoro tecnico e il rapporto umano, ma oggi sono io che ringrazio la società che mi ha dato la possibilità di lavorare ad alti livelli e che ho ripagato con passione e risultati. Ai giovani talenti dico che bisogna lavorare tanto senza sentirsi mai arrivati. Il mio è un addio al club, non al mondo del volley".

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