Volley: Lorenzetti dopo la Coppa Italia. "Da coach sono fiero dei ragazzi. Per la Sir un’annata strepitosa»
PERUGIA – Non ha deluso le aspettative il quarto di finale della Coppa Italia ma di certo non ha entusiasmato...
PERUGIA – Non ha deluso le aspettative il quarto di finale della Coppa Italia ma di certo non ha entusiasmato la Sir Susa Vim Perugia. I block-devils hanno giocato una partita onesta, ma senza convincere troppo, conquistando a fatica la fase finale della competizione che assegna la coccarda tricolore per la undicesima volta, l’ottava consecutiva, in tredici stagioni. Una vittoria comunque in tre set per la formazione del presidente Sirci che ha regolato ancora una volta una Modena sprecona. È anche grazie ai regali avversari che i bianconeri sono riusciti ad imporsi superando l’impegno senza troppi sprechi di energia. Questo il pensiero del libero Massimo Colaci uno dei migliori in campo: "Sapevamo che sarebbe stata difficile, la gente vede il tre a zero e dà tutto per scontato, ma di scontato non c’è nulla. Per noi va bene così, siamo contenti di aver raggiunto un’altra final-four. È bello perché è stata veramente dura. I tifosi pensano che dobbiamo stravincere invece noi vogliamo vincere, che è ben diverso. Le principali difficoltà, come è successo qualche giorno fa, sono state la loro battuta che è di altissimo livello e un po’ di sofferenza nella nostra ricezione". A caldo il tecnico Angelo Lorenzetti ha detto: "Termina un’annata che i ragazzi hanno reso strepitosa, la dedico al mio vice Giaccardi, perché la quantità di lavoro, il tipo di lavoro, sono impegnativi, questo mi fa star bene, se non ci fosse lui sarebbe molto più difficile. La squadra è come una pianta che va annaffiata sempre, dei sei set che abbiamo giocato in questi pochi giorni contro gli emiliani, cinque non hanno appunti da fare, uno sì, l’ultimo, perché potevamo, con meno disattenzioni, chiuderlo prima, però i set che abbiamo vinto anche lunedì in rimonta, non erano facili e quindi devo fare loro solo i complimenti e rinnovare le parole che ho già detto negli spogliatoi, i ragazzi devono essere fieri del loro lavoro".
Alberto Aglietti
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