Zaytsev saluta il mondo Lube. “Nelle vene ho sangue biancorosso. Spero di aver reso felici i tifosi”

L'addio di Ivan Zaytsev alla Lube Civitanova segna la fine di un ciclo glorioso per il giocatore e il club, con il campione che si dedicherà al beach volley. La sua partenza, annunciata in una conferenza stampa, è stata accompagnata da un commosso ringraziamento ai tifosi e alla squadra.

8 giugno 2024
"Nelle vene ho sangue biancorosso. Spero di aver reso felici i tifosi"

"Nelle vene ho sangue biancorosso. Spero di aver reso felici i tifosi"

Il settimo saluto non è una sorpresa, anzi, ma è l’addio più suggestivo. Di sicuro riguarda il giocatore più famoso della Lube e della pallavolo italiana. Parliamo naturalmente di Ivan Zaytsev che di nuovo, perché era già stato alla Lube dal 2012 al 2014, lascia i colori biancorossi. Nel 2021, quando è tornato fortemente voluto dalla proprietà, i tifosi hanno messo da parte l’acredine per quell’addio non andato giù e il figliol prodigo è stato subito ri-amato. Stavolta la partenza dell’icona 35enne è ben diversa, sia perché imposta dal club che ha voluto un totale ringiovanimento della rosa (e non è un mistero che lo "zar" sia stato sul mercato nelle ultime estati), sia perché l’opposto, nonché schiacciatore-ricevitore, si dedicherà al beach volley. È stato il suo vecchio amore, vinse anche uno Scudetto nel 2008 e adesso ha costituito un tandem con Daniele Lupo, argento alle Olimpiadi di Rio 2016. C’è solo da capire se si dedicherà a tempo pieno alla sabbia, come sembra avendo rifiutato ricche offerte estere (Turchia) e non avendo accettato i sondaggi di Monza e Grottazzolina, oppure se ci proverà tra uno-due anni con obiettivo le Olimpiadi di Los Angeles del 2028. Lunedì Zaytsev potrebbe chiarire il suo futuro in una conferenza stampa allestita in Federazione, intanto ha salutato così la Lube e i suoi tifosi: "Ho trascorso 5 stagioni strepitose, vincendo in entrambi i cicli (2 Scudetti ndc). Sono arrivato come una scommessa, un giovane che veniva dalla A2, ma che aveva già cambiato più volte pelle e combatteva per trovare la sua identità al di fuori dell’ombra di suo papà. Quando ho vestito per la prima volta la maglia biancorossa ero circondato da campioni affermati. Dopo successi di prestigio e sconfitte cocenti sono diventato uomo nelle Marche, mi sono sposato e ho ‘messo in cantiere’ Sasha. La mia vita da grande è iniziata proprio qui. Dopo tanti altri cambiamenti, paesi, squadre e ruoli, sono tornato, ma avevo un po’ paura di rovinare quel ricordo indelebile gelosamente custodito in me. Nonostante l’infortunio e la mia prima operazione mi sono rialzato grazie a una squadra piena di campionissimi vincendo qui il mio terzo Scudetto. Sarebbe troppo facile dire che mi porto via solo questi ricordi, quelli che hanno il sapore della vittoria, perché per stare in questo club ci vuole anche altro, è una mentalità che devi avere, una fame insaziabile, una voglia incessante di perfezionarsi. Tutto questo ti deve scorrere nelle vene, così come il sangue biancorosso. Spero di aver lasciato nei nostri tifosi un pezzetto di me, di averli resi orgogliosi e felici di aver fatto questo tragitto insieme come lo sono io ora nel dirvi grazie! Per me è stato un grande onore vestire questa casacca e sarò sempre riconoscente alla proprietà per avermi dato questa possibilità, ben due volte". Andrea Scoppa

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