Mondiali indoor atletica leggera, l'Italia chiude terza per punti: non era mai successo

Oltre alle quattro medaglie conquistate, ecco la cifra-record di 11 finalisti per la spedizione azzurra a Glasgow

di FRANCESCO BOCCHINI -
4 marzo 2024
Mattia Furlani

Mattia Furlani

Milano, 4 marzo 2024 - Quattro medaglie, i due argenti di Mattia Furlani nel lungo e Lorenzo Simonelli nei 60hs, i due bronzi di Leonardo Fabbri nel peso e Zaynab Dosso nei 60: ai Mondiali indoor di atletica leggera andati in scena a Glasgow, l'Italia ha eguagliato il record storico del 1985 e del 1991. Sedicesimo posto nel medagliere, dove svettano gli Usa con 6-9-5, ma terza piazza nella classifica a punti con un bottino di 50, meno solo degli Stati Uniti (195) e la Gran Bretagna (51). Mai una spedizione azzurra aveva chiuso con uno score del genere nelle 18 edizioni precedenti della kermesse iridata al coperto (più l’edizione sperimentale del 1985 con il format dei Giochi mondiali indoor). Al massimo i punti erano stati 46 nel 1985 (come si diceva, non erano ancora Mondiali indoor) e 1939 nell’89. È il miglior piazzamento di sempre nella ‘placing table’: i nostri portacolori non avevano mai terminato l’evento nei primi tre posti, al massimo quarti nel 1989 a Budapest. In una straordinaria prestazione di squadra, il Team Italy colleziona la cifra-record di 11 finalisti, intesi come piazzamenti tra i primi otto: in passato erano stati al massimo 9 nel 1985 e nel 1989.

Il commento di Mei

È il presidente della Fidal, Stefano Mei, a commentare gli splendidi numeri della spedizione azzurra: “Ci portiamo a casa una Nazionale straordinariamente compatta, giovane, vincente. Qualcosa è cambiato nella testa, anche i più giovani ne stanno prendendo coscienza. A molto è servito Tokyo perché ha fatto capire a tutti che si poteva osare, ma soprattutto che non si dovevano trovare più scuse. La classifica a punti dimostra quanto sia aumentato il numero di azzurri di fascia alta. L’avevamo già visto con la vittoria della Coppa Europa e con i finalisti in aumento a Tokyo, Eugene e Budapest. Quando a questa base già molto forte aggiungi fenomeni come Furlani, Simonelli, Dosso, la crescita è inevitabile. Credo che adesso l’atletica sia il traino dello sport italiano, come impatto mediatico e di risultati. I prossimi eventi? Gli Europei di Roma potranno essere un buon banco di prova per stemperare le tensioni che avranno i giovani - continua Mei - Gareggiare in casa, con lo stadio che tifa a favore, darà una bella sensazione e sarà importante per l’esperienza olimpica. Possiamo far bene sia nella rassegna continentale che nelle Olimpiadi di Parigi”.

"Messaggio dirompente da questi azzurri"

“Avevo chiesto una verifica e verifica c’è stata – le parole del direttore tecnico Antonio La Torre –. Il messaggio che parte da questa Nazionale è dirompente e non riguarda soltanto l’atletica. Questi giovani sanno di poter cambiare le cose attraverso il loro talento. Fabbri capitano perfetto, Furlani arriva da Marte, Simonelli con sana sfrontatezza davanti a Mr. Imbattuto, Dosso ‘storica’, e per una volta spendo questa parola che non uso spesso: bisogna tornare indietro a Giuseppina Leone, agli anni ’60. Cos’è cambiato? Adesso le lacrime sono di rabbia per un oro mancato, semmai. Non per cercare scuse”. Sui prossimi impegni azzurri, La Torre sottolinea la centralità dei Mondiali a squadre di marcia del 21 aprile ad Antalya (Turchia) con uno “Stano che è tornato, nella testa, ancora più che nel fisico”, dopo il record italiano della 20 km della scorsa notte in Cina. E in chiave pass olimpici, occhio anche alle World Relays delle Bahamas (4-5 maggio): “Qualificare 5 staffette su 5 non è scontato, dovremo prepararci al meglio”. Quindi Roma e Parigi: “Due grandi appuntamenti in 50 giorni si possono gestire. Li stiamo pianificando da tempo”.

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