Paltrinieri, leader umile e trascinatore: su un oro mondiale atteso 21 anni c’è la sua firma

Greg non ha mai fatto pesare a Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci e Domenico Acerenza il carisma della una popolarità ‘da piscina’

di LEO TURRINI
20 luglio 2023

Gregorio Paltrinieri

Roma, 20 luglio 2023 – “Capitano, mio capitano”. Qui non è dato sapere se Greg Paltrinieri abbia trovato ispirazione nel film ‘L’attimo fuggente’, gioiello cinematografico in cui Robin Williams esaltava la voglia sana dei giovani di crescere insieme, per costruire qualcosa d’importante. Ma è questo il senso dell’oro mondiale in mare conquistato da azzurri e azzurre nella staffetta mista 4x1500: c’è un leader, un capitano che ha avuto l’umiltà di mettersi sullo stesso piano di compagne e compagni. Senza mai far pesare a Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci e Domenico Acerenza il carisma di una popolarità ‘da piscina’ che loro ovviamente non potevano avere.

“Ma non è stato difficile – ride Greg – Tra l’altro non di rado Acerenza mi batte pure, quindi ho poco da fare il fenomeno...”.

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LA SVOLTA. La storia di un titolo iridato atteso da ventuno anni ha inevitabilmente in Paltrinieri la boa, l’ancora. Perché nulla si toglie ai meriti formidabili del resto del gruppo (“Le ragazze sono più forti di quanto osino immaginare e Acerenza mi ha passato il testimone lasciandomi quasi in prima posizione, avessi perso avrei dovuto chiedere scusa”, Greg dixit) se, riavvolgendo il nastro, si recupera l’origine di una felice esperienza collettiva.

Campione olimpico e mondiale in vasca, dopo Rio 2016 il nuotatore carpigiano ad un certo punto si era trovato davanti uno spettro. Il fantasma di una routine che ti può svuotare dentro: chilometri e chilometri di bracciate in piscina, l’ossessione della ripetitività, l’eterno ritorno del sempre uguale, in stile film ‘Il giorno della marmotta’.

Lì è scattata la molla. Greg ricordava come tutto era cominciato: sfidando in mare il papà, a fare a chi arrivava prima dal gommone all’isola. L’acqua libera, l’infinito come prospettiva, una carriera da cambiare per rendere più bella la vita.

È giusto rammentare, a questo punto, che quando Paltrinieri annunciò la scelta del doppio impegno, del doppio orizzonte, mare e piscina insieme, tanti lo presero per matto. Finirà per andare male di qua e di là, era il mantra. E invece…

“Invece io ero certo di avere ragione – fa sapere il diretto interessato – Nel fondo ho trovato un ambiente fantastico, mi piace lavorare con il coach Antonelli e con il dt Rubaudo. Mi servivano stimoli nuovi, li ho trovati. E non finisce qui”.

IN VASCA. Non finisce qui, no. Ora per Paltrinieri si materializzano le fatiche in piscina. 800 e 1500. Non sarà il favorito, il tedesco Wellbrock in mare ha dominato e per tenere energie ha rinunciato alla staffetta. Andrà come andrà, caro capitano mio capitano.

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