Coppa amara La Fortitudo lotta, ma non basta

Senza Aradori e con uno stoico Fantinelli, la Effe resta in gara fino alla fine. Poi va ko anche Freeman e Forlì si prende il trofeo

di FILIPPO MAZZONI -
18 marzo 2024
Coppa amara La Fortitudo lotta, ma non basta

Coppa amara La Fortitudo lotta, ma non basta

UNIEURO FORLÌ

61

FORTITUDO BOLOGNA

51

UNIEURO FORLÌ: Valentini, Allen 9, Pollone 2, Johnson 12, Zilli; Cinciarini 12, Tassone, Zampini 10, Pascolo 3, Radonjic 13, Zilio. All. Martino.

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA: Fantinelli 12, Bolpin 4, Conti 4, Ogden 12, Freeman 12; Panni 2, Morgillo 3, Taflaj 2, Sergio ne, Giordano ne, Kuznetsov ne. All. Caja.

Arbitri: Vita, Radaelli, Attard.

Note: parziali 15-15, 24-32, 42-45. Tiri da due: Forlì 10/23; Fortitudo 17/27. Tiri da tre: 7/28; 2/30. Tiri liberi: 20/28; 11/15. Rimbalzi: 36; 35.

La Fortitudo lotta, ci prova, rimane in partita fino alla fine, ma non riesce a ripetere l’impresa con Trapani e cede a Forlì nella finale di Coppa Italia. Al PalaTiziano di Roma ad alzare il trofeo è la formazione romagnola complice anche una Fortitudo gladiatoria ma che ha dovuto fare però i conti con la stanchezza della sfida di sabato e con gli infortuni. Senza Pietro Aradori, infortunatosi nell’ultimo quarto della semifinale a causa di un forte colpo al braccio sinistro, oggi sarà sottoposto ad accertamenti, con uno stoico Fantinelli costretto a giocare sul dolore e per quasi 2 quarti senza Freeman, Attilio Caja rivoluziona le proprie rotazioni lanciando in quintetto Conti, rimasto in tribuna con Trapani. L’assenza di Aradori ha pesato doppiamente visto che da un lato ha privato i biancoblù della loro bocca da fuoco principale e dall’altro perché ha caricato il peso dell’attacco tutto, principalmente sulle spalle della coppia americana Ogden-Freeman. In campo la sfida è equilibrata con mossa e contro mossa, come in una partita a scacchi tra Caja e Martino che alternano difesa a uomo e tattica per togliere il ritmo agli attacchi avversari. Tattica che ha effetto visto che si segna poco da entrambe le parti, specie nelle conclusioni dalla lunga distanza. La forbice del distacco rimane sempre molto contenuta. Nella seconda frazione un parziale di 4-15, propiziato dai canestri di Fantinelli e soprattutto Freeman e dalla prima tripla, al 13° tentativo biancoblù (2 su 30 alla fine), di Bolpin vale il momentaneo +11 sul 19-30 al 19’.

A inizio terza frazione l’Aquila vola fino a +13, 24-37 dopo un break di 0-5. Forlì però torna in scia sfruttando la verve di Zampini e i tanti tiri liberi. La chiave della partita arriva dall’uscita di Freeman nel miglior momento della Effe, per un taglio alla palpebra dell’occhio sinistro dopo uno scontro con l’ex Cinciarini. Due triple di fila di Radonjic pareggiano i conti; Cinciarini porta avanti Forlì a inizio ultima frazione. L’ultimo ad arrendersi è Fantinelli, ma la Effe è troppo stanca e senza Aradori e Freeman non riesce più a controbattere l’energia dei romagnoli.

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