Il giocatore sta facendo un’ottima stagione e ieri ha parlato a Nettuno Bologna Uno: "Mi trovo perfettamente con Caja». Aradori: "Promozione? Non ci tiriamo indietro»

Sesto nella classifica dei minuti giocati (oltre 33’), quinto nella classifica marcatori con 18.3 di media, ma soprattutto elemento cardine...

di Redazione Sport
12 gennaio 2024

Aradori: "Promozione? Non ci tiriamo indietro"

Sesto nella classifica dei minuti giocati (oltre 33’), quinto nella classifica marcatori con 18.3 di media, ma soprattutto elemento cardine in campo e nello spogliatoio di una Fortitudo che continua a volare sulle ali dell’entusiasmo. Pietro Aradori è stato intervistato dalla trasmissione radiofonica Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno. "Clima molto positivo, quando sei primo in classifica siamo tutti felici – sottolinea l’ala bresciana – Il campionato è ancora molto lungo, godiamoci ogni giornata in testa perché è un grandissimo risultato, ma non guardiamoci allo specchio perché alla domenica c’è sempre un’altra partita". Un Aradori che insieme a Fantinelli è uno dei giocatori di maggiore esperienza. "Sto molto bene, mi trovo perfettamente con il sistema di Attilio. E’ la mia migliore stagione? Stanno arrivando risultati di squadra e quando sei primo tutto viene visto in maniera positiva, questo aiuta l’atmosfera e il sentimento attorno a noi".

L’obiettivo è la serie A. "Nel nostro campionato ci sono squadre che puntano alla promozione; ad agosto nessuno pensava che saremmo stati in questa posizione ed è normale non tirarsi indietro. Vedendola da fuori, la Fortitudo dovrebbe essere non solo in A, ma anche in una competizione europea, è quello il suo ambiente". Un Aradori che ha superato le critiche passate e si conferma punto di riferimento. "Ho delle caratteristiche, talento in attacco e posso avere limiti in difesa. Quando ti attaccano una etichetta è difficile da togliere, ma se il sistema funziona tutto viene valorizzato. Se fossi uno da 30 di media e in grado di annullare l’avversario sarei nei Lakers. Questo è un gioco di squadra, non è come nel tennis che vincere o perdere è solo colpa o merito tuo".

Filippo Mazzoni

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