Olimpia, un altro tonfo. L’Efes passeggia e frena. La rimonta dell’Armani si ferma sul più bello
Turchi a +21 a metà partita: la reazione non basta, quarto ko in Eurolega
L’Efes Istanbul vince 84-96, ma la schizofrenia citata da coach Messina nelle settimane passate è l’unico modo per definire quello che l’Olimpia propone. Un primo tempo apatico che peggio non si può, chiuso a -21 tra i fischi. La risposta, dopo solo 25 punti in 20’, è il 34-20 del solo terzo periodo (47-10 di valutazione), arrivando persino a -4 (52-56), poi una partita gagliarda persa perchè i biancorossi (Mirotic 29) sono andati troppo presto sotto, mentre ai turchi non viene la tremarella dei milanesi di settimana scorsa. A inizio gara, al di là delle pesanti assenze di tutti i pivot (Nebo, McCormack, Diop), salta all’occhio la mancanza di aggressività, da vittima sacrificale. Il 13-30 del 12’ è la cartina di tornasole di una gara nella quale l’EA7 non c’è. Lo scarto massimo è il -22 (27-49 al 22’), poi finalmente si accendono Shields e LeDay (dopo lo 0/10 al tiro nel primo tempo) e Milano cambia faccia arrivando addirittura 52-56 al 27’. Si illude che la rimonta incredibile le possa sorridere (59 punti segnati) nella ripresa, ma Thompson e Smits sono glaciali (65-79 al 34’) e mandano i titoli di coda. Gli spalti vuoti ad ottobre l’Olimpia non se li ricordava più (solo 7700 spettatori), non è responsabilità soltanto delle 5 partite casalinghe in 15 giorni, la città chiede qualcosa di più a questa Olimpia.
ARMANI MILANO-EFES ISTANBUL 84-96 (11-23; 25-46; 59-66)
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