Basket, finale scudetto gara 3: Virtus tutta cuore e difesa. Olimpia Milano ko a Bologna

I bianconeri portano a casa il primo punto nella serie imponendosi per 69-61 grazie a una grande prova corale

di MATTEO AIROLDI -
14 giugno 2023
Daniel Hackett, play della Virtus Bologna

Daniel Hackett, play della Virtus Bologna

Bologna, 14 giugno 2023 – La Virtus Segafredo Bologna risponde presente dopo il 2-0 incassato al Forum e riapre i giochi della finale scudetto battendo Milano 69-61 tra le mura amiche della Segafredo Arena. In un match che ha offerto poco sul piano dello spettacolo così come gara 1 e gara 2, i bianconeri hanno saputo imporsi grazie a una grande prova corale soprattutto sul piano difensivo: con grande intensità, infatti, la retroguardia della Segafredo ha tenuto Milano a percentuali bassissime al tiro (i biancorossi hanno chiuso con il 42.9% da due e addirittura il solo 23.5% da tre) e ha dato un contributo decisivo per costruire tra terzo e quarto quarto un tesoretto di vantaggio poi difeso da Teodosic e compagni fino alla fine. Sul fronte offensivo, sono quattro i bianconeri in doppia cifra, guidati da Daniel Hackett (13 punti) e Milos Teodosic (12 punti). Serata da dimenticare, invece, per l’EA7 che come detto ha a lungo litigato con il ferro, ritrovandosi con il solo Billy Baron in doppia cifra (15 punti, di cui 13 siglati nei primi 20’).

La gara

L’avvio è decisamente di marca milanese: l’EA7 scalda infatti subito la retina bianconera con le triple di Baron, Napier per lo 0-6 dopo meno di 2’. La Virtus incassa e risponde prontamente con i canestri di Mickey, Belinelli e Shengelia che valgono il -1 a metà quarto (7-8). I bianconeri non trovano però particolari fortune dall’arco e così Milano si riporta in un amen a + 6 (7-13). Scariolo rivoluziona allora il quintetto inserendo Jaiteh, Ojeleye e soprattutto Teodosic che a 2’20” dalla prima sirena suggella dai 6.75 metri la parità a quota 13. Dall’altra parte Messina è costretto a togliere Shields con due falli a carico, ma il finale di frazione sorride comunque a Milano che va al primo mini-riposo sul +2 grazie all’uno su due siglato in lunetta a tempo praticamente scaduto da Datome (15-17). Anche in avvio di secondo quarto si segna con il contagocce, ma la Virtus si porta con tenacia in testa per la prima volta nella serata grazie a quattro punti ravvicinati di Pajola (19-17). Milano deve invece attendere 3’ per trovare il primo bersaglio del quarto con il tiro dalla lunga di Baron. Un nuovo vantaggio esterno comunque illusorio, perché l’attacco biancorosso non riesce a far muovere fluidamente la palla al cospetto della difesa di una Bologna che al contrario scioglie le briglie in transizione, alza i ritmi e grazie a Jaiteh e Teodosic scappa a +9 al culmine di un 14-3 di parziale (29-20). Il ritorno in campo di Shields si rivela balsamico per un’EA7 in grosse difficoltà al tiro (2/11 da due e 5/18 da tre): l’ala di passaporto danese è infatti fondamentale con cinque punti ravvicinati per tamponare l’emorragia e riportare i suoi a -2 (31-29). Il punto esclamativo sul primo tempo lo mette però Hackett con un paio di guizzi che mandano la Segafredo negli spogliatoi avanti 34-29.

La difesa bianconera continua a mordere con grande intensità anche in avvio di ripresa e questo permette alla Virtus di allungare nuovamente l’elastico del vantaggio fino +11 (44-33). Napier non incide in regia e allora Messina opta per un quintetto basso, tenendo in campo Shields pur con tre falli e di schierare Hall nel ruolo di playmaker al fianco di Baron. L’esterno nativo della Virginia ripaga la fiducia in lui riposta con due triple ravvicinate che riportano l’EA7 -7 (46-39). Con le unghie e con i denti gli uomini di Messina provano a restare in scia, ma a 10’ dalla fine accusano ancora dieci lunghezze di ritardo (52-42). Con un quintetto prettamente difensivo – nel quale è Belinelli ad avere la licenza di colpire da ogni distanza – la Virtus continua a far forzare Milano che perde diversi palloni e scivola anche a -12 prima di avere una timida reazione e riportarsi a -7 al culmine di un lungo digiuno su entrambi i fronti (58-51). A togliere le castagne dal fuoco della Virtus ci pensano Hackett con una tripla centrale e il rientrante Teodosic: il vantaggio felsineo torna a crescere fino al +12 a 2’ dalla fine, che suono quasi come una sentenza di condanna alla sconfitta per l’EA7 che infatti nei minuti conclusivi non riesce più a riaprire i giochi.

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