C’è una giovane Virtus che prende il Largo: "Belinelli e Hackett aiutano i nostri ragazzi"

Sei baby aggregati alla prima squadra, il responsabile del vivaio bianconero: "Bellissimo come i senatori abbiano cura di loro"

di MASSIMO SELLERI -
25 febbraio 2024
C’è una giovane Virtus che prende il Largo: "Belinelli e Hackett aiutano i nostri ragazzi"

C’è una giovane Virtus che prende il Largo: "Belinelli e Hackett aiutano i nostri ragazzi"

Da una settimana sei ragazzi del settore giovanile stanno coprendo le assenze dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali consentendo al resto della Virtus di potersi allenare e di preparare il delicato incontro di giovedì sera contro il Valencia. "Devo ringraziare Luca Banchi – spiega il responsabile del vivaio bianconero Mattia Largo – per la fiducia che ha accordato ai nostri ragazzi e al nostro lavoro.

Uno dei compiti del settore giovanile è proprio di quello di avere un grande bacino di giocatori pronto per aiutare la prima squadra in situazioni come questa. Lo stesso grazie va a persone del calibro di Marco Belinelli, Daniel Hackett e Bryant Duston che non si limita a lavorare con questi giovani ma che si sofferma a insegnare loro qualcosa. Per i nostri atleti è una occasione unica".

Largo, quali sono i vostri altri obiettivi?

"Il club ci chiede di formare giocatori di pallacanestro e questo comporta che ci si occupi non solo della crescita tecnica dei ragazzi, ma anche della loro educazione. Siamo un gruppo di allenatori e di preparatori che ha ben chiaro che i due aspetti devono viaggiare insieme e anche a loro esprimo la mia riconoscenza per la loro disponibilità nell’affrontare questa responsabilità".

Educare significa trasmettere dei valori. Come vi muovete in questo campo?

"Intanto i valori devono condivisi con le famiglie perché senza questa collaborazione si rischia di confondere i ragazzi. L’onestà è alla base di questo rapporto e sulle capacità, i limiti e le possibilità bisogna essere molto chiari sia con i ragazzi che con i loro genitori. Franchezza e il fare fatica per provare a raggiungere un obiettivo sono sempre stati un tratto caratteristico della V nera e abbiamo visto che lavorare su questi aspetti crea un forte senso di appartenenza. Anche quello di creare dei futuri uomini Virtus è un altro compito del settore giovanile. I giovani di oggi domani saranno degli adulti che potrebbero svolgere altre mansioni nel club anche se non hanno mai giocato in prima squadra".

E’ complicato far conciliare lo studio con il crescere nel settore giovanile della Virtus?

"Il nostro sistema scolastico non considera la pratica sportiva di alto livello una risorsa, ma spesso sembrano essere due attività concorrenti. Questa contrapposizione tra studio e allenamenti costringe i ragazzi ad avere una organizzazione perfetta del tempo. Noi abbiamo dei giocatori che provengono da fuori Bologna e che per raggiungere la palestra si muovono in treno. Sono bravissimi nello sfruttare ogni secondo utile per studiare, ma è chiaro che questa è una difficoltà in più rispetto ai loro compagni. In ogni caso chiediamo la pagella ai nostri ragazzi per avere bene chiaro il loro rendimento scolastico e valutare cosa fare in caso di una flessione. I genitori fanno sforzi quotidiani per far coincidere la scuola con la palestra e anche a loro va il nostro grazie per la fiducia che ci accordano come valido supporto alla crescita sportiva e umana dei loro figli".

Ci sono dei prospetti che presto vedremo in prima squadra?

"Nomi non è corretto farne. Dobbiamo avere ben presente che stiamo parlando di ragazzi che sono in una fase importante della loro crescita e, allo stesso tempo, che per quanto si faccia un lavoro accurato non è così frequente far uscire un giocatore di altissimo livello".

Da questo punto di vista per voi la storia di Marco Belinelli è un qualcosa di irripetibile o è un esempio?

"Per noi è un modello proprio perché è sia un campione che una persona dallo spessore umano notevole. Basta vedere quello che sta trasmettendo ai nostri ragazzi che si stanno allenando con lui. Io sono in Virtus da circa 20 anni e ho visto tanti giocatori della prima squadra passare da qui. Sono stati davvero pochi quelli che hanno avuto delle attenzioni per gli ‘under’ che si allenavano con loro. Belinelli in questo è probabilmente il migliore e, ribadisco, con lui ci sono anche Dunston e Hackett".

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