Il tecnico non cerca alibi: "Bravi i nostri avversari, hanno giocato la partita che volevano». Banchi: "Siamo stati poco lucidi. Abbiamo reagito male alla rimonta»
La Virtus Bologna perde contro Pistoia a causa di un quarto parziale dominato dagli avversari. Il coach Banchi elogia la squadra toscana e analizza le ragioni della sconfitta, escludendo stanchezza fisica. Hackett e Cordinier sono infortunati.
Pistoia fa un bello scherzo alla Virtus e la batte. Vittoria meritata per la formazione toscana frutto di un quarto parziale in cui Pistoia è cresciuta e ha corso, mentre la Virtus ha faticato tantissimo in attacco e in difesa. Il 10-32 dell’ultimo parziale è la conferma di come Belinelli e compagni avessero perso il ritmo del confronto di fronte a una Pistoia che ha lottato e giocato la sua pallacanestro.
Luca Banchi fa gli elogi ai rivali e cerca di spiegare i motivi del ko. "Brava Pistoia, ha giocato la partita che voleva, valorizzata da un ultimo quarto con ottime percentuali al tiro". A inizio della quarta frazione è arrivata la svolta della sfida. "C’è stata una brutta reazione psicologica alla loro rapida rimonta, questo ha tolto lucidità al nostro attacco che fino a quel punto era stato efficace. Nel nostro piano partita volevamo gestire diversamente i ritmi, invece ci siamo fatti trascinare nel loro corri e tira, basti pensare che Pistoia ha segnato 59 punti dopo l’intervallo e 32 punti con ottime percentuali al tiro nella quarta frazione giocando con piglio e sicurezza. Per 30’ siamo stati bravi a tenerli a distanza, poi quello che in parte si era già visto durante la sfida si è manifestato in maniera prorompente".
Il coach bianconero parla poi della situazione di Hackett, scavigliato, ma rientrato e Cordinier. "Hackett dopo un veloce passaggio negli spogliatoi ha voluto giocare e non mi pare fosse limitato; la situazione di Cordinier invece è più complessa. Speravamo che si risolvesse in tempi brevi, ma ci sono stati rallentamenti e dubito possiamo recuperarlo in tempi brevi".
Banchi non parla di stanchezza fisica o mentale, anche se la componente psicologica è stata decisiva. "Alla fine abbiamo ruotato 12 giocatori, non credo si debba andare a scavare nel campo della fatica fisica e mentale. Nell’ultimo quarto dalla lunga distanza abbiamo fatto 1/11 con loro che si sono arroccati in area sfidandoci al tiro. La percezione è che non siamo riusciti a imporre i nostri ritmi pagando la sterilità nel quarto periodo".
Filippo Mazzoni
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