La Virtus si mette in difesa. Tra sconfitte e infortuni vacilla il muro bianconero

Basket serie A Venerdì la trasferta a Milano, domenica nuovo esame a Venezia. Speranze per Hackett e Pajola, poche per Cordinier. Mercato: pista Petrucelli. .

di ALESSANDRO GALLO -
3 aprile 2024
Tra sconfitte e infortuni vacilla il muro bianconero

Tra sconfitte e infortuni vacilla il muro bianconero

Quarta in campionato e ottava in Eurolega (già qualificata per i play-in): i numeri, impietosi, certificano il crollo di una Virtus che, fino a gennaio, aveva volato sulle ali dell’entusiasmo.

Poi sono arrivati febbraio, il primo obiettivo del club – la Coppa Italia – e qualche infortunio e la situazione, appunto, è precipitata.

Anche in questo caso, i numeri, seppur impietosi, possono venire in aiuto per comprendere il calo di una Virtus: dal 5 febbraio al lunedì di Pasquetta, 15 gare disputate. E, di queste 15, solo 5 successi.

Sempre le cifre dicono che la Virtus, in campionato, ha vinto quattro (Treviso, Scafati, Olimpia Milano e Brescia) delle ultime sette gare, cadendo a Sassari, Pesaro e in casa con Pistoia.

Facile il ruolino di marcia in Coppa Italia: una gara, il 15 febbraio, e una sconfitta con Reggio Emilia (72-81).

Ancora peggiore il bilancio in Eurolega dove, dopo aver navigato a lungo tra il secondo e il terzo posto, la Virtus è scesa all’ottavo. Dalla gara interna del 9 febbraio con Monaco (successo ospite, 78-81) altri cinque stop con Olympiacos, Real Madrid, Zalgiris Kaunas, Stella Rossa Belgrado e Panathinaikos Atene. Un solo sorriso (87-74) il 29 febbraio, contro Valencia.

Undici sconfitte in quindici gare e un comune denominatore: la Virtus, tranne che al Pireo (74-69) si è arresa ogni qualvolta ha subito più di ottanta punti.

E allora, al di là dell’attacco spuntato e senza fiducia nell’ultimo quarto con Pistoia, attenzione puntata sul pacchetto arretrato. Quello che, fino a gennaio, ha consentito alla Virtus non solo di tenere gli avversari sotto quota ottanta, ma anche di correre in contropiede e trovare comunque soluzioni facili.

Gli infortuni, da questo punto di vista, non agevolano il compito di coach Banchi, ma gli acciacchi e gli stop, in una stagione lunga e stressante per chi gioca campionato ed Eurolega, sono un qualcosa di fisiologico.

S’è fermato – e ancora non si sa quando potrà rientrare – Isaia Cordinier. E’ vero che, prima dello stop con Pesaro (distorsione alla caviglia) il francese era in un periodo di involuzione, coinciso con la Coppa Italia, ma Isaia, nell’organico Virtus, non ha replicanti.

Nessuno ha la sua energia ed esplosività. Ci si avvicina per certi versi Abass – e non è un caso che Cordinier venne ingaggiato proprio in occasione di un serio infortunio di Awudu –, ma la Virtus non può fare a meno di lui. Perché Isaia è un’arma tattica: può marcare i piccoli perché è veloce e con le braccia tende a oscurare le traiettorie di passaggio, ma se la cava anche con atleti più prestanti e pesanti, perché al posto delle gambe ha due molle.

Dopo l’inatteso stop di Coppa Italia, Banchi parlò di poca umiltà e di una squadra che lo aveva ferito per il suo atteggiamento.

Difficile pensare che l’altra sera, con Pistoia, sia mancata l’umiltà. Più facile pensare che si sia spenta la luce. Anche se, la pallacanestro moderna è questa, le partite non sono mai finite. Perché il tiro da tre e le azioni più rapide impediscono il congelamento del punteggio, come accadeva una volta.

Quello con Pistoia, inutile girarci attorno, è stato un crollo pesante. Perché la squadra ha dilapidato un vantaggio contro Pistoia e perché il ko con i toscani ha azzerato o quasi, i benefici portati dalla vittoria di Brescia.

Dietro l’angolo, ora, ci sono due trasferte. Non la medicina migliore per una squadra che in viaggio, da gennaio in poi, ha un ritmo tutt’altro che irresistibile. Due trasferte di valore doppio, perché venerdì al Forum ci sarà il derby d’Italia con l’Olimpia Milano. E domenica, altra faticaccia, la gara con Venezia che sarà un ulteriore spareggio perché la Reyer è passata all’overtime alla Segafredo Arena e un altro ko vorrebbe dire lasciar scappare Venezia.

La gara con Pistoia dovrebbe aver certificato anche che, in questo periodo, appare meglio cavalcare Zizic piuttosto che l’ondivago Mickey.

Ieri, nel giorno libero, in palestra si sono presentati un po’ tutti. Su Hackett (caviglia) e Pajola (contusione) regna un cauto ottimismo. Fiducia che sparisce alla voce Cordinier.

Ma con o senza il francese (più la seconda che la prima) la Virtus deve ritrovare se stessa. I numeri degli ultimi due mesi sono impietosi: quelli dei primi quattro esaltanti. In medio stat Virtus, dicevano i latini.

Infine uno sguardo al futuro. Secondo alcuni siti specializzati, per l’anno prossimo la Virtus sta pensando a John Petrucelli, guardia statunitense con passaporto italiano (gioca in Nazionale) in forza a Brescia.

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