La Virtus trova il siero anti-età. Il sigillo su Milano può dare fiducia

Serie A Belinelli e Dunston si dimostrano più forti del tempo. Il pubblico è sempre un valore aggiunto

di MASSIMO SELLERI -
12 marzo 2024
La  Virtus trova il siero anti-età. Il sigillo su Milano può dare fiducia

La Virtus trova il siero anti-età. Il sigillo su Milano può dare fiducia

Nel momento in cui la Virtus doveva rialzarsi, la squadra bianconera si è rialzata. L’affermazione può sembrare banale o kafkiana, ma questa è la sintesi quanto è accaduto domenica nella gara tra la Segafredo e Milano.

I bolognesi arrivavano da un periodo non particolarmente brillante e la delusione per la sconfitta di giovedì al Pireo poteva essere il primo passo verso l’entrata nel tunnel della crisi.

La formazione allenata da Luca Banchi, invece, ha giocato con grande autorità contro l’Olimpia ottenendo un successo che non solo la tiene viva nella corsa per il primo posto, ma conferma anche il fatto che la combinazione tra quanto messo in campo e il calore del pubblico forma una miscela che non lascia tanto spazio agli avversari. A dirla tutta i meneghini continuano ad avere problemi di infermeria, ma l’impressione è che i cestisti virtussini non fossero affatto soli nel gestire i tanti tentativi dei lombardi di ribaltare l’inerzia della gara. E’ indubbio che coach Banchi ha il merito principale nell’avere creato questo spirito resiliente all’interno del gruppo. Il primo aspetto riguarda la gestione del suo capitano Marco Belinelli. Un uomo serio, puntiglioso, pignolo e competitivo che in carriera non si sente ancora arrivato sebbene abbia vinto un titolo Nba.

Considerando che il 25 di questo mese compirà 38 anni, il suo utilizzo è un delicato equilibrio tra il talento, il suo stato di forma e la sua voglia di stare in campo. Nel ristretto margine di manovra disegnato da questi limiti il suo allenatore ha trovato il modo per fargli accettare la panchina, per poi metterlo in campo e fargli spaccare la partita come è successo con Milano, oppure farlo partire in quintetto e fargli giocare qualche minuto in più rispetto al previsto quando è necessario. La stessa capacità di comprendere personalità, condizione fisica ed esigenze della squadra la si può applicare a Bryant Dunston, un altro fuoriclasse che non è arrivato sotto le Due Torri per svernare, ma per provare a fare qualcosa di importante con una realtà che era data come ridimensionata e che, invece, continua ad andare oltre le più rosee aspettative. Lo stesso si potrebbe dire per buona parte della squadra ed è abbastanza facile rimandare al mittente l’obiezione di chi pensa che si stia parlando di due campioni che sanno quello che bisogna fare per rendere un gruppo vincente perché anche il lavoro fatto con Iffe Lundberg è stato straordinario.

Il danese era fuori squadra e completamente sfiduciato, ma è bastato un mese per renderlo fondamentale e decisivo nell’economia del gioco.

Venerdì alla Segafredo Arena arriva il Real Madrid, la formazione che sta comandando la classifica di Eurolega, e da oggi la squadra inizia a preparare questo importante appuntamento. Se arrivasse una vittoria la V nera potrebbe riprendere il suo cammino verso quel sesto posto che vale la partecipazione diretta ai playoff. Il pubblico ci sarà con l’impianto che da giorni è già sold out.

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