La Virtus va di fretta. Cacok già in città per bruciare le tappe

Serie A Lo statunitense è reduce dall’esperienza a Mosca. Nella Nba è stato compagno di squadra di James ai Lakers.

di MASSIMO SELLERI
21 agosto 2023
Cacok già in città  per bruciare le tappe

Cacok già in città per bruciare le tappe

di Massimo Selleri

Concluso l’ultimo fine settimana di vacanza, in casa Virtus tutta l’attenzione è rivolta alla giornata di giovedì quando comincerà la nuova stagione con l’inizio della preparazione che anticipa le partite di campionato ed Eurolega. Intanto Devontae Cacok gioca d’anticipo: il nuovo giocatore è già in città e si è fatto riprendere da un video realizzato dal club.

La squadra che esce da questo mercato estivo mantiene gli stessi punti di riferimento del passato, grazie alle permanenze di Marco Belinelli, Daniel Hackett e Toko Shengelia, e ha aggiunto un giocatore importante come Achille Polonara nel pacchetto dei lunghi. Per il resto le partenze di Milos Teodosic, Kyle Weems, Nico Mannion, Semi Ojeleye e Mam Jaieth e gli arrivi di Jaleen Smith, Ognjen Dobric, Bruno Mascolo e Devontae Cacok hanno dato dato un volto diverso a un gruppo che aveva bisogno di essere ringiovanito.

Oggi i bianconeri hanno un’anima più equilibrata e più difensiva, tenendo presente che l’allestimento di questo roster risente del fatto che Iffe Lundberg è rimasto sotto le Due Torri e che, invece, il club avrebbe preferito trovare un’altra sistemazione al giocatore danese per risparmiare una parte dell’ingaggio andando a cercare un esterno che desse maggiori garanzie dal punto di vista della tenuta fisica. Tutti questi cambiamenti e il fatto che Milano continui a rinforzarsi mettono la V nera nella posizione di underdog nella lotta per lo scudetto, mentre in Eurolega potrebbe fare meglio rispetto alla passata stagione dato che ha più equilibrio ed è meno condizionata dalle prestazioni di una ridotta cerchia di giocatori.

Soprattutto in Italia tutto questo potrebbe non essere così negativo perché la Segafredo in questi ultimi anni ha rispettato in maniera rigorosa un paradigma: da favorita difficilmente è arrivata prima, ma da seconda ha spesso ribaltato il pronostico. Dalla vittoria dello scudetto nel 2021, ad averlo perso nel 2022 pur avendo il fattore campo a favore, ad aver portato l’Olimpia a gara-sette nelle finali dello scorso giugno sebbene molti giocatori fossero arrivati a questa serie con poca benzina nel serbatoio.

Non fanno eccezione le ultime tre final eight di Coppa Italia e la vittoria della SuperCoppa nel 2021 e nel 2022 quando i pronostici erano tutti a favore dei meneghini.

Una prima conclusione, forse un po’ troppo sommaria, è che vi sia stato un pessimo rapporto con la pressione e che questa debba diventare un’area di crescita per tutta la società.

Un’altra riflessione potrebbe essere che concentrare su poche persone la responsabilità del successo nelle gare chiave non sia così utile, soprattutto quando si giocano più di 80 partite.

Comunque sia la storia, nella prossima stagione non ci sarà più né pressione né chi polarizza troppo il gioco ma ci sarà una squadra che gioca cercando di essere un orgoglio sia per la proprietà sia per i sostenitori. Quei tifosi che giovedì saranno lì alla palestra Porelli a far sentire il loro calore, un primo antipasto di come potranno fare la differenza in un anno dove si punta molto anche sull’unità tra pubblico e giocatori.

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