Un Pajola in formato mondiale per la Virtus Il play incanta in Asia: "Una partita modello"

Con le sue triple Alessandro protagonista nel successo contro le Filippine: "Stavolta è toccato a me, ma è stata una vittoria di squadra"

di MASSIMO SELLERI -
30 agosto 2023
Un Pajola in formato mondiale per la Virtus  Il play incanta in Asia: "Una partita modello"

Un Pajola in formato mondiale per la Virtus Il play incanta in Asia: "Una partita modello"

di Massimo Selleri

Tre triple infilate su quattro tentativi e una marcatura da vero mastino sulla guardia degli Utah Jazz Jordan Clarkson. Per questi motivi l’Italbasket ringrazia Alessandro Pajola per essere stato il principale protagonista nella vittoria contro le Filippine, un successo che consente agli azzurri di accedere alla seconda fase dei mondali che si stanno disputando in Asia. Il Pajo non sarebbe il Pajo se non rispedisse al mittente i complimenti, facendo presente che nella pallacanestro quello che conta veramente è il risultato che il tabellone indica dopo il suono dell’ultima sirena. "Sono contento di avere aiutato la squadra nelle due fasi del gioco – ha spiegato il play della Virtus a fine partita –. Questa volta è toccato a me dare un contributo maggiore, ma nelle prossime partite può toccare a qualcun altro. Quando muoviamo la palla troviamo sempre qualcuno che possa tirare con i piedi per terra e questa volta quel qualcuno sono stato io. Questa partita deve essere presa a modello, sia perché è stata una vittoria di squadra, sia perché siamo riusciti a partire con il piede giusto e a restare costanti. Nelle prime due partite siamo stati un po’ frenetici e questo ci ha penalizzato".

Prima che iniziasse il cammino che da Folgaria ha portato gli azzurri al passaggio del turno, Pajola aveva dichiarato che il suo obiettivo durante il raduno in Trentino era quello di convincere il ct Pozzecco che poteva essere utile alla squadra in questa competizione iridata. Non si tratta di falsa modestia, ma di una mentalità che ha assorbito alla V nera lavorando prima con Sale Djordjevic e poi con Sergio Scariolo. Entrambi gli allenatori nel gestire formazioni che si sono rivelate vincenti non hanno mai guardato alla carriera dei loro giocatori, ma hanno sempre chiesto a tutti di dimostrare di essere altezza mettendosi costantemente in discussione. Una maturità del genere sorprende in un ragazzo che compirà 24 anni a novembre. Anche a Manila questa sua caratteristica non è cambiata e così anche questa partecipazione ai Mondiali viene vissuta con l’entusiasmo di chi sta vivendo una sorta di sogno. "Sono cresciuto con il mito dei campionati del mondo del 2006 (di calcio, ndr). Quando parli di questa competizione - racconta Pajola - c’è sempre un qualcosa di speciale dietro, come quando parli della maglia della nazionale. Io sono cresciuto guardando nei vari sport le partite di tutte le squadre azzurre. L’ho fatto con i miei amici e con la mia famiglia, per cui essere qui è sempre un qualcosa di unico".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su