Viaggi a vuoto La Virtus perde pure a Pesaro

Ultimo successo in trasferta il 5 febbraio. Un’ingenuità di Pajola manda in lunetta Cinciarini che chiude il match ai liberi nel supplementare

di MASSIMO SELLERI -
18 marzo 2024
Viaggi a vuoto La Virtus perde pure a Pesaro

Viaggi a vuoto La Virtus perde pure a Pesaro

VUELLE

87

VIRTUS BOLOGNA

86

dopo un tempo supplementare

VUELLE : McDuffie 23, Bmaforth 2, Bluiett 5, Visconti, Wright-Foreman 12, Ford, Maretto, Tambone 6, Cinciarini 19, Mazzola 7, Totè 13. All. Sacchetti.

VIRTUS BOLOGNA: Lundberg 15, Belinelli 18, Pajola, Dobric, Mascolo, Shengelia 16, Menalo ne, Mickey 16, Polonara 3, Zizic 8, Abass 8, Cordinier 2. All. Banchi.

Arbitri: Mazzoni, Perciavalle, Quarta.

Note: parziali 18-19; 33-36; 50-53; 72-72. Tiri da due: Pesaro 21/46; Bologna 17/40. Tiri da tre: 10/35; 9/26. Tiri liberi 15/20; 25/35. Rimbalzi 45; 44.

Una sciocchezza di Alessandro Pajola a 5 decimi dalla fine del supplementare impedisce alla Virtus di mettere un freno al mal di trasferta (dal 5 febbraio non raccoglie un successo lontano da casa). Le ragioni possono essere diverse, sta di fatto che con Milano che perde a Venezia e Brescia che si ferma a Sassari, i bianconeri hanno perso una occasione per agganciare la Leonessa in cima alla classifica e per tenere a debita distanza l’Olimpia. Questi sono gli effetti negativi dello scivolone pesarese e poi, a rendere ancora più amaro l’esito di questa partita, ci sono anche gli auspici dato che nei prossimi otto giorni i bolognesi saranno impegnati a Kaunas, a Belgrado, sponda Stella Rossa, e poi a Brescia. In altre parole se non si trova un rimedio alle difficoltà che assalgono i virtussini quando stanno lontano dalle Due Torri c’è il rischio concreto di gettare alle ortiche una parte di quanto fatto di buono finora. La prestazione della V nera la si può motivare in vari modi, il primo è che l’assenza di Daniel Hackett mette Pajola nella condizione di prendersi responsabilità che non è ancora in grado di prendersi, la seconda è Marco Belinelli sembra entrato in un periodo di flessione e questo accentua ancora di più l’assenza del play italostatunitense e la terza è che non si possono sbagliare così tanti liberi.

Gli ospiti partono forte (20-28) e poi sembrano gestire bene la reazione dei padroni di casa (33-42). Qui l’incontro cambia volto con Pesaro che inizia a tirare fuori la cattiveria e con Bologna che sembra essere sempre meno sicura di quanto deve fare per portare a casa questi due punti. Arriva la parità sul 53-53 poi i bianconeri hanno un altro sussulto (61-67), ma si spengono troppo presto. Anche la stanchezza gioca un ruolo importante e il calore del pubblico marchigiano si fa sentire.

Nessuna delle due squadre riesce a infilare il colpo del ko andando al supplementare (72-72) ed essendo in parità a 5 decimi dalla fine quando Pajola commette fallo su Andrea Cinciarini, una vecchia volpe che infila il primo e sbaglia il secondo per fare suonare la sirena.

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