Virtus, Clyburn può essere la svolta giusta. Ma da solo non risolverà tutti i problemi
Basket Lo statunitense ha bruciato le tappe e oggi potrebbe partire con i compagni per Belgrado dove ci sarà il match con il Maccabi

Will Clyburn, 34 anni, è approdato a Bologna in estate. Si è infortunato a Reggio Emilia il 5 gennaio, il suo rientro era previsto il 4 aprile (Ciamillo)
Aggrappati a Will Clyburn. La Virtus parte oggi per Belgrado e non rientrerà a Bologna prima di domenica. Perché dopo la trasferta nella capitale serba, per giocare contro il Maccabi, domani, si fermerà a Trieste, sulla via del ritorno, per l’anticipo di campionato in programma sabato sera.
Virtus che non ha ancora digerito il ko di Napoli e che cerca, in qualche modo, una svolta. E la svolta può essere rappresentata dal ritorno nel gruppo di Clyburn. Anche perché Will, per la sua storia e per il suo talento, è stato, comunque, il grande colpo dell’estate bianconera.
Vero è che l’inizio di Will, con la maglia Virtus, non è stato dei migliori. Ma l’ex giocatore dell’Efes si è fermato a Reggio Emilia, all’inizio dell’anno (era il 5 gennaio), quando pareva aver finalmente trovato la modalità giusta per esprimere il suo talento e per mettersi al servizio della squadra.
Oggi, appunto, potrebbe partire con i compagni, anche se, fin d’ora, è da escluderne un utilizzo a Belgrado. Troppo presto, per metterlo in campo. Ma in linea per fargli riassaporare il gusto della partita e averlo così, per qualche minuto, a Trieste.
Clyburn può riportare un po’ di entusiasmo a patto, però, di non perdere contatto con la realtà. Questo significa che Will è sì un valore aggiunto, ma la Virtus non può pensare che da solo, con il suo rientro, possa risolvere i problemi.
Perché di problemi da risolvere, in casa Virtus, ce ne sono. E non pochi. Dalla scarsa pericolosità dei bianconeri nel tiro dalla lunga distanza – e Will una mano la può dare –, al fatto che la squadra subisca troppo le triple avversarie. E in questo caso, per disinnescare gli attaccanti avversari, non basta Clyburn, come non sarebbe sufficiente nemmeno Alessandro Pajola, lo specialista della difesa.
Occorre un atteggiamento differente da parte di tutto il gruppo. Un gruppo che deve capire che, quando si affronta una squadra di livello inferiore – detto con il massimo rispetto per Napoli – lo si deve fare mostrando i muscoli subito. Senza concedere troppo agli avversari.
Quello che, di fatto, sta concedendo la Virtus. Virtus che domani si rituffa in Eurolega. E se è innegabile che l’obiettivo, ora, è il campionato, non è possibile pensare che la Virtus scenda in campo con l’etichetta di vittima sacrificale. Perché se è vero che è sempre valido un vecchio adagio – "vincere, aiuta a vincere" – risulta altrettanto incontenstabilie il contrario. Ovvero che perdere aiuta a perdere. Almeno mentalmente. Ecco perché la Virtus da questo punto di vista ha bisogno di una scossa. Ha bisogno di dimostrare di volere ribellarsi al proprio destino. Che non significa affrontare Olympiacos e Real Madrid con la presunzione di vincere – i valori sono diversi –, ma scendere in campo, sempre, con il coltello fra i denti. Cercando qualche vittoria di prestigio che possa regalare maggiore autostima e fiducia al gruppo.
Clyburn, dunque. Ma tenendo presente che da solo non basta e non basterà. E che servirà, comunque, una Virtus al 100 per cento. Sempre.
Posticipo. Il confronto di Treviso, in programma inizialmente domenica 6 aprile, è stato posticipato a lunedì 7, con palla a due alle 20.
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