Virtus, i campioni al servizio del gruppo. Difesa e unione le chiavi per vincere

Basket serie A Alle 20 c’è gara due contro Tortona dopo il successo nella prima sfida dei quarti di finale playoff. Si aspetta Shengelia

di MASSIMO SELLERI -
13 maggio 2024
Virtus, i campioni al servizio del gruppo. Difesa e unione le chiavi per vincere

Virtus, i campioni al servizio del gruppo. Difesa e unione le chiavi per vincere

Seconda gara dei quarti di finale tra la Virtus e Tortona. Si gioca questa sera (ore 20 diretta Eurosport 2) alla Segafredo Arena e, sebbene una vecchia regola non scritta dice che nei playoff chi perde una gara sia costretto ad aggiustare qualcosa in previsione di quella successiva mentre chi vince non debba toccare nulla, coach Luca Banchi potrebbe non seguire questa norma cambiando l’assetto della squadra rispetto alla partita di sabato scorso, quando i suoi giocatori nel secondo tempo hanno soffocato l’attacco piemontese con la difesa. Tutto dipende dalle condizioni fisiche di Toko Shengelia che proprio nelle ore precedenti al primo incontro della serie è stato messo ko da un virus influenzale e che sembra ora essere in pieno recupero. La panchina bianconera non correrà rischi inutili, ma se i medici dovessero dare il via libera allora il lungo georgiano andrà a referto, magari al posto di Rihards Lomazs che nell’esordio di questi playoff non ha toccato il campo.

Gli ospiti per provare a spuntarla devono trovare il modo aprire quella cassaforte che si è rivelata essere la marcatura virtussina. Dal punto di vista del gioco Banchi è riuscito a trovare un sistema dove l’intensità difensiva resta alta anche quando in campo ci sono elementi dal grande talento offensivo, come il capitano Marco Belinelli e l’esterno danese Iffe Lundberg (nella foto), ma che potrebbero concedere qualcosa nel momento in cui sono gli avversari ad avere la palla in mano. Il senso del gioco di squadra è proprio questo: esaltare il talento dei singoli cercando di nascondere i difetti e in questo bisogna dire che la squadra bolognese ha sempre dimostrato una grande compattezza.

A differenza delle altre serie dove chi non parte con il fattore del pubblico non ha pressione e può giocare con molta leggerezza, nel caso di Tortona le cose non stanno esattamente così.

Il club piemontese si aspettava un campionato completamente diverso e con risultati migliori per cui l’unico modo per aggiustare la stagione sarebbe quello di mettere in difficoltà, fino a sgambettarla, la formazione che è arrivata prima in serie A e che ha pure fatto bene in Eurolega.

Non è un aspetto da sottovalutare anche perché questo sentimento di rivalsa lo si è ampiamente visto sabato sera durante il match, quando fino all’ultimo i giocatori allenati da Walter de Raffaele hanno cercato l’impresa.

La cosa non è riuscita anche perché la Segafredo ha confermato un’altra sua caratteristica, quella di essere un gruppo a cui piace passarsi molto la palla e che ha imparato a tenere sopiti gli spiriti individualisti che a volte emergono quando la partita sembra finita, ma in realtà non lo è. L’ultima considerazione riguarda la terna arbitrale.

Quella di gara uno non è stata perfetta, ma ha avuto il merito di mantenere lo stesso metro per tutto l’incontro.

Questa è la qualità migliore quando si giocano i playoff e le due parti che si affrontano hanno la necessità di capire subito quali sono i limiti dei contatti e come vengono giudicati.

Oggi fischiano Mazzoni, Valzani, Borgo. Intanto ieri sera Trento ha fatto il blitz a Milano ed è ora sull’1-0.

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