Virtus Milano: il pronostico? Vincerà lo spettacolo

Basket: finale scudetto, tanto equilibrio tra due squadre da Eurolega. Sfida in regia tra Napier da una parte e Hackett e Pajola dall’altra

di ALESSANDRO GALLO -
8 giugno 2023
Finale scudetto di basket: Shabazz Napier e Daniel Hackett saranno protagonisti

Finale scudetto di basket: Shabazz Napier e Daniel Hackett saranno protagonisti

Bologna, 8 giugno 2023 – Finalmente ci siamo. Domani, venerdì 9, scatta la prima gara della finale scudetto di basket, tra Virtus Bologna e Olimpia Milano con tanto di nuovi trofei che, una volta tanto, mettono d’accordo Federbasket e Lega. Oggi, nella torre Unipol, la presentazione della kermesse, con il general manager dell’Olimpia Christos Stavropoulos, il ceo della Virtus Luca Baraldi, il presidente della Fip Giovanni Petrucci e il numero uno della Lega Basket, Umberto Gandini.

Gli appuntamenti della finale playoff della Virtus
Gli appuntamenti della finale playoff della Virtus

Tutti concordi nel dire che, probabilmente, si tratta di una delle finali più equilibrate degli ultimi anni. La prima – anche se Milano e Virtus sono alla terza finale scudetto consecutiva – con due organici da Eurolega. Il che significa che, con i giocatori che Milano e Virtus mandano in tribuna, si potrebbe allestire tranquillamente un quintetto che capace di conquistare quantomeno il pass per la finale scudetto. Equilibrio e spettacolo e tanto fair play. A differenza dei veleni delle ultime stagioni, le due rivali si scambiano omaggi, complimenti. Così come, domani, si scambieranno tagliafuori, difese feroci e, nel gioco delle parti, occhiate minacciose.

C’è una favorita? Difficile dirlo, perché Milano e Virtus in questa stagione hanno avuto un cammino pressoché identico (stesso numero di vittorie, è servita la differenza canestri nello scontro diretto per sancire il primato dell’Olimpia), anche se il bilancio (coppe comprese) dice che Bologna è avanti 4-1.

Di più: nelle ultime due stagioni chi aveva il vantaggio del fattore campo l’ha bruciato. E allora? E allora prepariamoci ad ammirare la Milano di Napier. E’ stato il play a svoltare, in positivo, la stagione per l’Olimpia. E’ cresciuto Voigtmann, Melli è una certezza. E chi si sognerebbe poi di discutere Shields? Senza dimenticare il valore della panchina, con Baron, l’uomo del tiro da tre e Gigi Datome, esperienza e duttilità.

Ma anche la Virtus non scherza, perché con Hackett e Pajola ha due antidoti, sulla carta efficaci, per oscurare la visibilità a Napier. Cordinier regala energia, Belinelli i tiri impossibili e Shengelia, con il suo fiero profilo georgiano, difesa fino alla fine. L’incognita potrebbe essere Jaiteh, reduce da una stagione con poche luci e tante ombre e, un anno fa, proprio di questi tempi, surclassato sotto canestro dal professor Hines. Se Milano ha il professore, però, la Virtus può rispondere con il Mago Teodosic, i cui passaggi traccianti potrebbero illuminare anche un ‘Umarell’.

E se tutto questo non bastasse, ecco i due ‘Magnifici Rettori’ in panchina. Ettore Messina, che ha vinto tutto con la Virtus Bologna e ora guida Milano. E Sergio Scariolo che dopo aver conquistato lo scudetto giovanissimo, nel 1990, sulla panchina di Pesaro, ha incamerato di tutto.

Ma quel pezzetto di stoffa tricolore, vinto proprio 33 anni fa, gli manca.

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