Virtus, missione possibile. A Milano per sfatare il tabù trasferta e conquistare il primo match-point. La chiave di Banchi è nella difesa

Con la serie ferma sull’1-1, la finale si sposta ad Assago dove i bianconeri non vincono da ben due anni. La squadra è al completo, il coach dovrà decidere chi lasciare fuori: rischia Dobric. Diretta alle 20.30.

di MASSIMO SELLERI -
11 giugno 2024
A Milano per sfatare il tabù trasferta e conquistare il primo match-point. La chiave di Banchi è nella difesa

A Milano per sfatare il tabù trasferta e conquistare il primo match-point. La chiave di Banchi è nella difesa

La serie finale si sposta ad Assago con Milano che questa sera (ore 20.30 diretta Dmax e Nove) per il terzo incontro di una sfida che attualmente è sull’1-1.

Se in gara due erano i bianconeri ad avere l’imperativo di vincere per non ritrovarsi con l’acqua alla gola, ora sono i lombardi a non potersi concedere nessun tipo di distrazione e a fare valere il vantaggio del fattore campo. Chi si porta sul 2-1 ha la possibilità poi di chiudere tutti i conti giovedì aggiudicandosi lo scudetto con una differenza non da poco. Nel caso della Virtus significherebbe anche avere una sorta di ‘piano b’ dato che, nella peggiore delle ipotesi, la serie arriverebbe a gara cinque che si disputerebbe alla Segafredo Arena.

Ieri la V nera è salita in terra lombarda con la squadra al grande completo, anche se alla fine Luca Banchi dovrebbe mandare a referto gli stessi uomini che sabato sera sono riusciti a battere l’Olimpia.

Avere dentro Jordan Mickey e tenere fuori Ognjen Dobric crea uno squilibrio tra la il numero degli esterni e quello dei lunghi, ma in questa fase lo stato di forma di Bryant Duston e di Ante Zizic consiglia di portarsi comunque in panchina un giocatore molto duttile e che si integra senza problemi con Toko Shengelia, uno dei punti cardine su cui orbita buona parte del gioco bolognese.

La difesa, però, è stata la vera chiave di volta che ha consentito ai virtussini di raggiungere la parità. Nel secondo incontro della serie i meneghini si sono fermati a quota 64 punti non riuscendo a essere quella macchina schiacciasassi che aveva caratterizzato i playoff.

Anche nel primo incontro della serie il totale dei punti realizzati aveva raggiunto i 68 punti al termine del secondo quarto, ma il problema che per decidere quale fosse la squadra vincitrice si è dovuto disputare un tempo supplementare con i padroni di casa che non avevano più benzina nel loro serbatoio.

Una solidità nel proteggere il proprio canestro che è facilitata dal fatto che le due squadre hanno dovuto gestire il doppio impegno tra campionato ed Eurolega, creando una situazione che li ha portati ad avere energie limitate per questo ultimo atto della serie A italiana. Per tutta la stagione la Segafredo ha manifestato una certa sofferenza quando si tratta di giocare lontano dalle mura amiche.

Difficile trovare una ragione per questo ‘mal di trasferta’, ma in questi ultimissimi impegni della stagione non c’è più lo spazio per i correttivi, bisogna solo pensare a segnare più punti degli avversari. Quello di Assago è notoriamente un campo ostico per i bianconeri che negli ultimi due anni non sono mai riusciti a imporsi quando si parla di playoff.

Arbitrano Partenicò, Rossi e Baldini con i tre fischietti che fino a qui sono riusciti a gestire bene i vari momenti della partita, tenendo presente che in alcune fasi il gioco è stato molto duro.

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