Voglia di Coppa Italia. La Virtus ci riprova:. Zizic sotto canestro può fare la differenza

Si comincia giovedì con Reggio Emilia che ha tagliato l’ex Hervey .

di ALESSANDRO GALLO -
13 febbraio 2024
La Virtus ci riprova:. Zizic sotto canestro può fare la differenza

La Virtus ci riprova:. Zizic sotto canestro può fare la differenza

Massimo Zanetti, patron bianconero, l’ha detto e ripetuto. "Il nostro primo obiettivo è la Coppa Italia". E il trofeo, che i bianconeri hanno vinto l’ultima volta nel 2002 – finale a Forlì contro una Mens Sana che non era ancora stellare –, è di fatto l’unico che manchi al presidente nella sua gestione.

Con lui, strettamente coinvolto nel club, sono arrivate la promozione in serie A, la Champions League, lo scudetto, l’EuroCup – che ha riaperto le porte dell’Eurolega – e tre Supercoppe. Ci sarebbe, tra i trofei, anche l’Eurolega, ma i tempi, per l’Europa, sono inevitabilmente più lunghi, perché il club deve consolidarsi a quel livello.

Un anno fa, di questi tempi, sembrava tutto apparecchiato a Torino per rompere il digiuno. Eliminata subito Milano, c’era la possibilità, con Brescia, di rialzare al cielo il trofeo.

Partenza morbida, vano inseguimento e successo lombardo. Con i primi scossoni nel rapporto con Sergio Scariolo che si sarebbe poi interrotto in estate.

Si comincia a giocare giovedì una Coppa Italia che, al momento, non ha favorite. Se non proprio Brescia, campione uscente e talmente in fiducia da essere prima in campionato.

Una settimana fa, proprio su queste colonne, una ’vecchia volpe’ del calibro di Charly Recalcati ha ammonito tutti: "Attenzione a Brescia per lo scudetto". Attenzione a Brescia, aggiungiamo noi, in una competizione dove ci sono solo partite secche. La qualità dell’organico sicuramente conta, ma la quantità finisce per avere un peso maggiore nelle sfide spalmate su più confronti.

Ecco perché, per esempio, la Virtus dovrà subito allacciarsi le scarpe perché il tabellone ripropone il derby della via Emilia con Reggio. A Reggio, per di più, la Virtus è rimasta scottata in campionato, battuta dalla stanchezza (accumulata in un’Eurolega che ti prosciuga le forze) e dal talento dell’ex Hervey, che aveva il dente avvelenato. Classe sopraffina quello di Kevin, ma anche caratterino da prendere con le molle. Se è vero che Reggio Emilia e Coldebella gli hanno dato il benservito, battendo altre strade. E portando nella Città del Tricolore l’esperienza di Tarik Black, ma solo per il campionato.

La Virtus arriva a questo appuntamento in salute, con l’eccezione di Devontae Cacok. E ci arriva soprattutto con un Ante Zizic che, se in Europa finora ha alternato luci e ombre, in campionato ha spostato e non poco. Ante ha spalle grosse, movimenti educati e la possibilità di fare canestro in tanti modi. In difesa, grazie alle sue lunghe leve, costringe gli avversari ad alzare la parabola. Può essere lui, fermo restando il magistero di Bryant Dunston in difesa, la chiave per dare a Massimo Zanetti quello che chiede: l’unico trofeo – poi magari si riparlerà di Eurolega nei prossimi anni – che ancora manca dalla sua bacheca.

La Virtus arriva alla Coppa Italia con le sue certezze: seconda in campionato, alle spalle della sorprendente Brescia e terza (a parimerito) in Eurolega dietro Real Madrid e Barcellona.

Zizic, quindi. Ma anche i tre tenori bianconeri, Hackett, Belinelli e Shengelia che sin qui hanno portato la croce. Con l’energia di Cordinier e l’aggiunta di un Lundberg al quale sono rimaste sulle stomaco le ultime stecche con il Monaco, dopo una serie di acuti che avrebbero fatto impazzire anche la platea di Sanremo e del festival.

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