8. Falzerano scatenato, muro Botteghin. Brilla Bellusci, Valzania mette ordine
Da Di Tacchio tanta sostanza, Celia non sbaglia. Partita diligente per Giovane: dopo il cartellino giallo non eccede .
Viviano 6.5. Non che il Como faccia fuochi d’artificio nella sua zona. Eppure quando gli squilla il cellulare, risponde subito e con la parola giusta.
Bellusci 7. Un paio di volte portato fuori (vedi l’unica vera occasionissima dei lariani), gestisce alla perfezione il giallo sul groppone. Sempre determinante nelle giocate difensive individuali.
Botteghin 7. Nessuna sofferenza. Taccuino intonso. Per un difensore centrale è sinonimo di grandezza.
Vaisanen 6.5. Pulito. Si alza tanto, quando serve.
Falzerano 7. C’è "plata" nel salotto del Soldatino al Sinigaglia. Perché oltre alla corsa, fa quei dieci metri in più per costringere Cutrone ad alzare un cuoio che avrebbe cambiato la storia del match. E il telecomando che aziona i due piazzati finiti sul tabellino, lo manovra lui…
Valzania 6. Non prende mai il microfono della partita per condurre, ma esiste in mezzo al campo in modo apprezzabile.
Di Tacchio 6.5. Volete racchiudere in un frame di tre secondi l’Ascoli di Castori? Guardatelo come si avventa sul pallone, fuori dall’area dei loro, per tirare in porta (di testa!) dopo che il primo tentativo era stato rimpallato da un avversario. E’ iconico. A chi daremmo, sempre, la prima maglia quando si fa la formazione? A lui, sempre a lui.
Giovane 6. Diligente, non eccede dopo aver preso il giallo.
Celia 6. Un terzino sinistro che fa il terzino sinistro. Meno poesia? Ok, forse è vero. Ma i circuiti elettrici del suo processore sono sempre perfettamente cablati e, quindi, funzionanti.
Rodriguez 6. E’ brutto dirlo, ma la giocata che in parte decide il match è la "pigna" che subisce da Odenthal e che dà la spinta ai suoi per prendersi tutto quello che è loro.
Pedro Mendes 7.5. Obrigadissimo, Pedro! Non è un mattone, quello stacco. E’ un prefabbricato intero sulla costruzione della salvezza. Testa bassa e avanti così, una stagione del genere merita di essere timbrata fino all’ultimo secondo con inchiostri dorati.
Dal 66’ D’Uffizi 6.5. Calcisticamente indecifrabile nel senso positivo del termine. Ti sposta la palla. Ti cambia il ritmo della giocata. E i tempi dell’avversario vanno in tilt. Quando Castori lo mette sembra la nonna che prima di versare il ragù della domenica nel piatto, dà l’ultimo tocco di classe. Quello che capovolge il sapore (della partita).
Dal 66’ Streng 6. Tosto. Dall’87’ Gagliolo 6. Entra per mettere il ghiaccio sul prato. Ci regala il focus del post partita.
Dall’87’ Maiga Silvestri 6. Un paio di giocate per calmare i bollori.
Dal 91’ Quaranta sv.
Daniele Perticari
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