Ascoli, altri problemi in arrivo. Il caso Rabona approda in tribunale

Giovedì mattina dalle aule di Ancona si decide sul ricorso. Nel caso peggiore può complicare la cessione

7 luglio 2024
Ascoli, altri problemi in arrivo. Il caso Rabona approda in tribunale

Ascoli, altri problemi in arrivo. Il caso Rabona approda in tribunale

Ascoli, nuovi problemi in arrivo. La settimana che si aprirà domani sarà quella decisiva per la vendita delle quote azionarie, ma giovedì mattina il tribunale di Ancona potrebbe stravolgere tutto quando sarà chiamato a pronunciarsi sul ricorso avanzato dai fratelli Maurizio e Stefano D’Alessandro di Rabona. Il 13 giugno, come già specificato su queste righe, dallo stesso tribunale era stato nominato l’avvocato Francesca Tardella come curatore speciale. Le doglianze dei soci di minoranza del Picchio (10%), titolari della compagnia telefonica, si baserebbero su quanto previsto dall’art. 2409 c.c. che sancisce la possibilità di avanzare denuncia al tribunale nel caso di fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono finire per arrecare danno alla società o ad una o più società controllate. In termini pratici cosa potrebbe accadere ora nel Picchio? Il tribunale, sentiti in camera di consiglio gli amministratori e i sindaci, può ordinare l’ispezione dell’amministrazione della società a spese dei soci richiedenti, subordinandola, se del caso, alla prestazione di una cauzione. Il tribunale potrebbe altresì non ordinare l’ispezione e sospendere per un periodo determinato il procedimento se l’assemblea sostituisce gli amministratori e i sindaci con soggetti di adeguata professionalità, in grado di attivarsi per accertare se le violazioni sussistono e, in caso positivo, per eliminarle, riferendo al tribunale sugli accertamenti e le attività compiute. Se le violazioni denunziate sussistono ovvero se gli accertamenti e le attività compiute ai sensi del terzo comma risultano insufficienti alla loro eliminazione, il tribunale può disporre gli opportuni provvedimenti provvisori e convocare l’assemblea per le conseguenti deliberazioni. Nei casi più gravi può revocare gli amministratori ed eventualmente anche i sindaci e nominare un amministratore giudiziario, determinandone i poteri e la durata. Questo si tradurrebbe nell’ipotetica nomina di un commissario chiamato a portare avanti l’attività al posto di Pulcinelli dell’attuale cda del Picchio. E chiaramente, considerando il momento che vede la Metalcoat e la cordata di imprenditori locali con la presenza dell’ex patron Bellini pronti a farsi avanti, questo complicherebbe una celere vendita delle quote azionarie vantate da Pulcinelli (58% con Ferinvest Srl e 32% con Cedibi Srl riconducibile al mondo Bricofer).

D’altronde con una nota ufficiale nelle ultime ore i fratelli D’Alessandro di Rabona hanno ammesso di non voler assolutamente lasciare la propria partecipazione all’interno dell’Ascoli Calcio. Gli stessi poi avevano lamentato di essere stati tagliati letteralmente fuori dall’attuale classe dirigente e dall’azionista di riferimento. I prossimi giorni saranno delicatissimi.

Massimiliano Mariotti

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