Ascoli, ecco i segnali di riscossa. Ma ora servono subito conferme
Il ritorno di mister Di Carlo ha portato 3 punti fondamentali dopo la serie di quattro sconfitte consecutive

L’esultanza dopo la vittoria contro l’Arezzo (. Vagnoni
L’elettrocardiogramma dell’Ascoli, piatto fino a qualche giorno fa, è tornato a produrre un importante segnale di vita. A 6 gare dall’epilogo di un’altra terribile stagione, la corsa salvezza dei bianconeri ha fatto registrare una scossa significativa. Da qui alla fine saranno 7 i punti di vantaggio sulla Lucchese da difendere per cercare di chiudere almeno in maniera dignitosa un’annata particolarmente complessa dentro e fuori dal campo.
Innanzitutto dopo le 4 recente sconfitte consecutive incassate contro Ternana (0-3), Perugia (2-1), Pineto (0-1), Campobasso (2-0), era fondamentale tornare a vincere e l’ennesimo avvicendamento in panchina che ha visto il ritorno in sella di Mimmo Di Carlo, sotto questo punto di vista, la scossa è riuscito a produrla. Così come d’altronde era avvenuto nell’inverso passaggio del testimone da Di Carlo a Cudini.
Quest’ultimo nel suo match d’esordio in casa col Carpi era riuscito ad ottenere la stessa inversione di tendenza vincendo per 2-1. Ora però bisognerà cercare di capire se il successo ottenuto sull’Arezzo è stato un fuoco di paglia favorito dagli errori commessi dall’avversario o se davvero i bianconeri stavolta sono riusciti a trovare un minimo di quella quadratura mancata per quasi tutto il corso del cammino.
Una cosa di certo è cambiata nell’ultima sfida disputata: l’atteggiamento. Che oggi l’organico dell’Ascoli continua ancora a presentare gravi lacune lo si sa ormai da tempo. Così come il fatto che in campo la squadra non riesce ancora a mostrare una propria identità a causa della quasi totale assenza di una manovra ragionata e di meccanismi di gioco precisi. Però una cosa il Picchio ha dimostrato di saperla fare. Ovvero mettersi in attesa e cercare di produrre pericoli in azioni di ripartenza sfruttando gli spazi concessi dagli avversari.
Aggrapparsi agli episodi è spesso stata una strategia adottata nel corso degli ultimi mesi, poi chiaramente quando di fronte ci sono state formazioni brave nel non concederli di fatto si è usciti sconfitti in partenza ancora prima di giocare la partita. Il progetto sportivo immaginato dai vertici societari è già virtualmente naufragato da tempo, visto che difficilmente si riuscirà a far registrare quel campionato importante millantato ai nastri di partenza.
Arrivati a questo punto il traguardo che l’Ascoli dovrà tagliare appare molto chiaro ed è rappresentato prettamente dalla possibilità di ottenere la salvezza sul campo prima che poi tutto possa essere stravolto dalla partita societaria che a breve entrerà nel vivo. Il confronto con l’Arezzo ha chiuso, tra l’altro, una trittico di sfide ravvicinate che ha messo a dura prova molte delle pretendenti. Adesso il Picchio tornerà a lavorare all’interno di una settimana tipo che condurrà al prossimo match di Pontedera.
Massimiliano Mariotti
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