Ascoli, ecco i segnali di riscossa. Ma ora servono subito conferme

Il ritorno di mister Di Carlo ha portato 3 punti fondamentali dopo la serie di quattro sconfitte consecutive

di MASSIMILIANO MARIOTTI
17 marzo 2025
L’esultanza dopo la vittoria contro l’Arezzo (. Vagnoni

L’esultanza dopo la vittoria contro l’Arezzo (. Vagnoni

L’elettrocardiogramma dell’Ascoli, piatto fino a qualche giorno fa, è tornato a produrre un importante segnale di vita. A 6 gare dall’epilogo di un’altra terribile stagione, la corsa salvezza dei bianconeri ha fatto registrare una scossa significativa. Da qui alla fine saranno 7 i punti di vantaggio sulla Lucchese da difendere per cercare di chiudere almeno in maniera dignitosa un’annata particolarmente complessa dentro e fuori dal campo.

Innanzitutto dopo le 4 recente sconfitte consecutive incassate contro Ternana (0-3), Perugia (2-1), Pineto (0-1), Campobasso (2-0), era fondamentale tornare a vincere e l’ennesimo avvicendamento in panchina che ha visto il ritorno in sella di Mimmo Di Carlo, sotto questo punto di vista, la scossa è riuscito a produrla. Così come d’altronde era avvenuto nell’inverso passaggio del testimone da Di Carlo a Cudini.

Quest’ultimo nel suo match d’esordio in casa col Carpi era riuscito ad ottenere la stessa inversione di tendenza vincendo per 2-1. Ora però bisognerà cercare di capire se il successo ottenuto sull’Arezzo è stato un fuoco di paglia favorito dagli errori commessi dall’avversario o se davvero i bianconeri stavolta sono riusciti a trovare un minimo di quella quadratura mancata per quasi tutto il corso del cammino.

Una cosa di certo è cambiata nell’ultima sfida disputata: l’atteggiamento. Che oggi l’organico dell’Ascoli continua ancora a presentare gravi lacune lo si sa ormai da tempo. Così come il fatto che in campo la squadra non riesce ancora a mostrare una propria identità a causa della quasi totale assenza di una manovra ragionata e di meccanismi di gioco precisi. Però una cosa il Picchio ha dimostrato di saperla fare. Ovvero mettersi in attesa e cercare di produrre pericoli in azioni di ripartenza sfruttando gli spazi concessi dagli avversari.

Aggrapparsi agli episodi è spesso stata una strategia adottata nel corso degli ultimi mesi, poi chiaramente quando di fronte ci sono state formazioni brave nel non concederli di fatto si è usciti sconfitti in partenza ancora prima di giocare la partita. Il progetto sportivo immaginato dai vertici societari è già virtualmente naufragato da tempo, visto che difficilmente si riuscirà a far registrare quel campionato importante millantato ai nastri di partenza.

Arrivati a questo punto il traguardo che l’Ascoli dovrà tagliare appare molto chiaro ed è rappresentato prettamente dalla possibilità di ottenere la salvezza sul campo prima che poi tutto possa essere stravolto dalla partita societaria che a breve entrerà nel vivo. Il confronto con l’Arezzo ha chiuso, tra l’altro, una trittico di sfide ravvicinate che ha messo a dura prova molte delle pretendenti. Adesso il Picchio tornerà a lavorare all’interno di una settimana tipo che condurrà al prossimo match di Pontedera.

Massimiliano Mariotti

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