Le ultime in vista del match. Davanti si prosegue con Corazza-Forte. Per i toscani sono arrivati i nuovi proprietari
Gorgone, raccolta la fiducia dei vertici societari, insisterà con la veste del 3-5-2 per i rossoneri.

Domenico Di Carlo in panchina
Il temibile attacco del Picchio sfida la seconda peggior difesa del campionato. Un’occasione imperdibile per consentire agli uomini offensivi bianconeri di fornire una pronta risposta dopo la brutta prova col Milan Futuro. Sarà questo uno dei temi tattici del confronto tra Lucchese e Ascoli che stasera aprirà, assieme all’altro anticipo Sestri Levante-Legnago, la serie di incontri previsti dalla quinta giornata di ritorno. Pochi i rebus che il tecnico Di Carlo dovrà sciogliere alla vigilia della contesa all’interno del suo 4-3-1-2. Le speranze sono legate al rientro di Cozzoli sulla corsia di sinistra dove, in sua assenza, le cose sono andate decisamente male. Mentre le riserve da sciogliere restano legate al ruolo che potrebbe essere chiamato a ricoprire Carpani all’interno della linea mediana. In questo caso, considerando che Varone e Marsura ad oggi sono due interpreti di cui Di Carlo preferisce non privarsi, al 31enne potrebbe essere chiesto di agire come play basso davanti alla difesa o addirittura sulla trequarti. Proprio di recente a Catania il giocatore infatti era stato scelto da Toscano per muoversi alle spalle del terminale offensivo. Ruolo ricoperto da Tremolada all’interno dello scacchiere del Picchio, ma che sta producendo più dolori che gioie.
In casa Lucchese Gorgone, raccolta la fiducia dei vertici societari appena saliti in sella, proseguirà con la veste del 3-5-2. Un modulo che a volte i bianconeri hanno sofferto in precedenza. A guidare il terzetto difensivo sarà ancora Gasbarro con il supporto di Sabbione e probabilmente Fazzi. Tumbarello cercherà di favorire la manovra con l’assistenza di Gucher e Catanese, mentre sulle rispettive fasce di appartenenza Gemignani e Visconti saranno chiamati ad affrontare una gara fatta di tanto sacrificio. Il duo d’attacco più accreditato dal primo minuto potrebbe essere quello composto da Saporiti (a segno con l’Ascoli nel match d’andata) e Magnaghi. Mercoledì i nuovi proprietari della Lucchese si sono presentati ufficialmente alla piazza. "La situazione patrimoniale di Sanbabila, che ha suscitato qualche perplessità, è temporanea – ha dichiarato il presidente Giuseppe Longo –. A breve subentreranno nuove forze economiche che daranno vigore al progetto. Io non sono il numero due della chiesa di Napoli. Mi piace definirmi l’ultimo degli ultimi. Faccio il professionista e mi metto a disposizione. L’accelerazione dell’affare è stata determinata dalle condizioni di salute del presidente Bulgarella. Un gruppo imprenditoriale ci affiancherà in questa avventura, ma occorre del tempo".
mas.mar.
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