L’Atalanta di Gasperini è una prigione? L’ironia del web dopo le frasi di Maehle e Demiral

I due ex nerazzurri: “A Zingonia non c’è libertà”. Dichiarazioni che suscitano reazioni contrapposte

di FABRIZIO CARCANO
6 settembre 2023

Una delle immagini più divertenti pubblicate sul web dai tifosi atalantini

Da una polemica al vetriolo possono nascere risate e ilarità. E riflessioni serie. Fermo il campionato i tifosi dell’Atalanta da ore si stanno divertendo con le dichiarazioni rilasciate dal fresco ex Joakim Maehle che, a tre settimane dal suo addio, ha descritto l’ex tecnico Gasperini come una sorta di tiranno con frasi tipo: “Non ti senti una persona, ma un numero, e non c'era davvero alcuna libertà”. Nulla di nuovo nel mondo dorato del pallone dove capita spesso che giocatori milionari appena ceduti da un club critichino o denigrino l’ambiente appena lasciato. Ma la risposta dei tifosi nerazzurri, irritati anche dalla chiosa dell’altro fresco ex Merih Demiral - che ha twittato a sostegno di Maehle con un “è tutto vero” - non si è fatta attendere. Cosi’ Maehle, oggi ai tedeschi del Wolfsburg, e Demiral, ora in Arabia con l’Al-Ahli (con sconfitta 5-1 all’esordio), in alcune vignette pubblicate sui social sono ritratti con i corpi da asinelli di Pinocchio (il danese, perché negli scorsi mesi aveva rilasciato diverse interviste per dire che a Bergamo stava benissimo e con Gasp era tutto ok) e Lucignolo, quindi in abiti fanciulleschi all’asilo mentre si lamentano con la nonna di venire maltrattati dal maestro Gasp. Molti hanno ironizzato sulla “mancanza di libertà” denunciata da Maehle puntando sulla vecchia immagine della prigione del Monopoli, il celebre gioco da tavolo,  oppure sostituendo il volto del patriota Silvio Pellico nel suo celebre “Le mie prigioni”, con quello dell’esterno danese.  Tanti sfottò e alcuni inevitabili commenti più pesanti: ma in tanti hanno semplicemente postato foto di Maehle e Demiral sorridenti e con il pollice alzato fuori dai cancelli del centro sportivo di Zingonia la scorsa primavera o, nel caso di Maehle, nel ritiro in Val Seriana a luglio, domandandosi ironicamente o riflettendo seriamente, sul perché il 26enne laterale danese sorridesse a trentadue denti se in quel periodo stava in una prigione o sotto un tiranno…

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