Atalanta-Roma, Gasperini: "Bravi ma dovevamo chiuderla prima"
Il tecnico giallorosso De Rossi: "Bella reazione ma non basta"
Bergamo, 12 maggio 2024 – A pochi giorni dall’impresa di Europa League in casa del Marsiglia – valsa l’approdo in finale – l’Atalanta si ripete e piega 2-1 la Roma in un match pesantissimo in chiave salvezza. Una vittoria che di riflesso fa felici anche Bologna e Juventus che – appaiate a quota 67 punti – possono festeggiare l’aritmetica qualificazione in Champions League (un traguardo storico per i rossoblu). Tornando a quanto successo al Gewiss Stadium, i neraazzurri sono stati protagonisti di una prova straripante, nella quale ha brillato Charles De Ketelaere, autore di un micidiale uno-due tra il 18’ e il 20’. Un doppio vantaggio poi legittimato da un’importante mole di palle gol (due legni colpiti) e che è stato messo in discussione soltanto al 65’ dal rigore trasformato da Pellegrini. Nonostante il gol, però, i giallorossi non sono più riusciti a riaprire completamente i giochi.
Soddisfatto, nonostante i molti errori sotto porta, il tecnico dei nerazzurri Giampiero Gasperini: “Abbiamo avuto tante situazioni da gol – ha spiegato il tecnico atalantino a DAZN – ma non una mira precisa. Avremmo potuto chiudere prima la gara senza soffrire nel finale. Già tra primo e secondo tempo abbiamo tirato fuori queste situazioni. Non vincere questa gara ci avrebbe creato non pochi problemi”. Sul contributo di Hien e sui cambi al 57’: “I ragazzi stavano giocando bene, anche se qualcuno era un po’ affaticato come Scamacca. Con un po’ di freschezza avremmo potuto chiudere la gara. Bisogna anche considerare che mercoledì abbiamo la finale di Coppa Italia. Lunedì abbiamo giocato una partita a Salerno in cui abbiamo faticato per vincere e giovedì a Marsiglia. L’unico timore era non avere altre sostituzioni in caso di infortuni”. Adesso testa alla finale di Coppa Italia e poi a quella di Europa League: “Avere i favori del pronostico contro la Juve mi sembra esagerato ma arriviamo alla partita molto bene, con supporto ed entusiasmo. Ripeto, abbiamo fatto tre partite in sette giorni, e sarà la quarta in dieci. Senza contare quelle prima. Dal 27 gennaio giochiamo tre partite a settimana. Alla fine, quelli che giocano sempre sono 15 o 16. Dobbiamo sperare nel recupero di Kolasinac, perché se ci siamo tutti possiamo reggere questi ritmi”. Grande protagonista della serata è stato Charles De Ketelaere, che in nerazzurro si è ritrovato giocando una grande stagione: “Che sapesse giocare bene era risaputo, altrimenti il Milan non avrebbe fatto quell’investimento. Il merito è suo della rinascita è suo. Se sta bene fa la differenza. È intelligente, conosce il calcio e non è complicato trovargli la giusta collocazione. Ha grande margine di miglioramento”.
Nonostante il ko, sul fronte romanista, il tecnico della Roma Daniele De Rossi prova invece a trovare qualche aspetto positivo come la reazione finale: “C’è stata la reazione finale, sì, ma bisognerebbe reagire prima, fermo restando che l’Atalanta è forte e va più veloce di tante squadre in Italia e forse anche in Europa. Le reazioni mentali esistono nel calcio e quella spinta dovremmo trovarla dentro di noi per vincere qualche duello in più. Non possiamo aspettare che ci capiti un rigore per riaprire la partita. Dopo il primo gol ci siamo sciolti e ne abbiamo subito subito un altro. Non è facile giocare qui in questo momento, ma abbiamo rischiato di prendere tanti gol e non va bene”. Il cambio di passo è stato soprattutto mentale: “Abbiamo visto uno spiraglio per riaprirla nonostante non lo meritassimo e abbiamo fatto meglio nell’ultima mezz’ora creando qualche occasione”. Il focus giallorosso ora si sposta sulle ultime fue gare di campionato: “Dobbiamo arrivare sesti perché i ragazzi lo meritano, anche se non meritiamo di arrivare davanti all’Atalanta se è in queste condizioni. Quest’ultimo periodo di gare è stato una sfida tosta per i ragazzi. Ci riposeremo e lavoreremo per costruire qualcosa di più tosto. Le squadre forti giocano ogni tre giorni. L’Atalanta va il doppio di noi e se vogliamo raggiungere bisogna essere più pronti”.
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