Attacco alla capolista. Napoli-Atalanta a pranzo. La sfida fra Conte e Gasp profuma di scudetto

Il tecnico nerazzurro va controcorrente: "Match per il titolo? Oggi dico di no. Loro hanno sei punti di vantaggio e stanno facendo qualcosa di straordinario" . Niente turnover in vista delle coppe, giocano i migliori (solo Scalvini e Scamacca ko).

di FABRIZIO CARCANO
3 novembre 2024
Napoli-Atalanta a pranzo. La sfida fra Conte e Gasp profuma di scudetto

Il tecnico nerazzurro va controcorrente: "Match per il titolo? Oggi dico di no. Loro hanno sei punti di vantaggio e stanno facendo qualcosa di straordinario" . Niente turnover in vista delle coppe, giocano i migliori (solo Scalvini e Scamacca ko).

Scontro al vertice sotto il Vesuvio. Nell’anticipo odierno della 12.30 l’Atalanta terza in classifica con 19 punti va a fare visita al Maradona alla capolista Napoli, prima con 25 punti. Incrocio già pesante per le prime posizioni: un successo dei partenopei allontanerebbe di nove punti i bergamaschi dalla vetta, un colpaccio esterno degli orobici vanificherebbe il tentativo di fuga della squadra di Conte.

Pronostico aperto, ma il Napoli ha il vantaggio di non avere poi la Champions ad attenderlo: mercoledì infatti la Dea sarà impegnata a Stoccarda, in una sfida cruciale per la corsa agli ottavi di finale. Gian Piero Gasperini - a maggio tentato per sua ammissione per qualche giorno da una proposta di De Laurentiis, e peraltro più volte accostato alla panchina azzurra negli ultimi anni - non sembra intenzionato a fare turn over in vista dello Stoccarda. Mantenendo la sua ferrea regola per cui giocano i migliori a disposizione. Ovvero praticamente tutti, perché al Maradona mancheranno soltanto i lungodegenti Scalvini, atteso al rientro tra un mese, e Scamacca.

Nei giorni scorsi avevano recuperato sia il capitano Toloi che Kossounou, già utilizzato nel finale contro il Monza, e da giovedì è rientrato anche Brescianini. Ritorni importanti per allungare una panchina già lunghissima pensando ai vari Godfrey, Sulemana e Pasalic, non utilizzati mercoledì, o a Bellanova, Cuadrado e Zaniolo. Dovrebbero giocare più o meno gli stessi undici schierati nelle ultime due vittorie casalinghe contro Verona e Monza, con ballottaggio tra Bellanova e Zappacosta a destra. Davanti dubbio tra il modulo con il tridente con Lookman e De Ketelaere a supporto di Retegui oppure con un trequartista, uno tra Pasalic e Samardzic, per dare più copertura al centrocampo rinunciando ad un attaccante, ad uno tra l’anglo nigeriano o il belga.

Dea che punta alla quinta vittoria consecutiva, per dimezzare il ritardo dagli azzurri. "E’ una partita come le altre, difficile come le altre. Uno scontro da scudetto? Io ragiono con un altro metro, se mi si chiede oggi se l’Atalanta è da scudetto rispondo di no. Poi questa partita arriva solo alla undicesima giornata. Il Napoli ha sei punti di vantaggio e sta facendo qualcosa di straordinario, noi però arriviamo da un buon filotto di risultati, che ci ha permesso di risalire la classifica", ha spiegato nei giorni Gasperini che ieri non ha parlato in conferenza stampa.

Nell’ultimo precedente sotto il Vesuvio, a marzo, roboante successo per 3-0 dell’Atalanta sulle macerie del Napoli allenato da Calzona, ma negli otto anni gasperiniani la Dea ha vinto altre tre volte a Napoli, nel febbraio 2017 (2-0 con doppietta di Caldara), nell’aprile 2019 per 2-1 e nel dicembre 2021 per 3-2. Precedenti citati alla vigilia da Antonio Conte, peraltro lontano ex, sulla panchina nerazzurra nel 2009: "L’Atalanta è una realtà, perché se non sei forte non vinci l’Europa League. Magari l’Atalanta potrebbe sottovalutare questa partita, visto l’anno scorso. Loro stanno facendo la Champions League e sono strutturati per quel torneo. Chi come noi non gioca le coppe può essere avvantaggiato perché lavora, ma la nostra struttura della rosa è lontana, tanto, rispetto alle strutture delle squadre di Champions League". Scontro tra due allenatori legati ad un comune passato alla Juventus, come ha poi ricordato lo stesso Conte: "Se oggi l’Atalanta deve essere annoverata tra le squadre forti di questo va dato merito al club, a Gasperini che in tutti questi anni ha fatto un lavoro straordinario. Ho grande stima per Gian Piero che mi ha anche allenato. Quando io giocavo nella Juventus lui era allenatore della Primavera e quando io avevo qualche infortunio giocavo con la sua squadra. Tramite il duro lavoro ha ottenuto grandi risultati".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su