De Ketelaere non sfonda. Funziona la gabbia rossonera. Il grande ex fuori al 45’ . Percassi: "Orgogliosi di lui»

L’Ad dei bergamaschi: "Ci è piaciuto dal primo giorno in cui è arrivato"

di FABRIZIO CARCANO -
26 febbraio 2024
Funziona la gabbia rossonera. Il grande ex fuori al 45’ . Percassi: "Orgogliosi di lui"

Funziona la gabbia rossonera. Il grande ex fuori al 45’ . Percassi: "Orgogliosi di lui"

Luci a San Siro in chiaroscuro per Charles De Ketelaere, il grande ex atteso da entrambe le tifoserie. Il popolo del Meazza lo aspettava con curiosità, forse anche con preoccupazione, sicuramente con rimpianti. Un’attesa che ha pesato sulle spalle del 22enne di Bruges, che già un mese fa si era presentato alla Scala del calcio con la sua attuale maglia nerazzurra, nello scontro vinto dai bergamaschi in Coppa Italia. Serata fredda di gennaio, stadio quasi pieno e accoglienza all’insegna dell’indifferenza per il numero 17 nerazzurro che aveva giocato una buona partita pur senza gol o assist. Poi un mese da top player con gol a raffica, assist, giocate, portando il suo bottino stagionale a 10 gol e 7 assist.

Numeri pesanti, per questo ieri sera entrambe le tifoserie si aspettavano di più da CDK. Che invece ha avuto un solo tempo a disposizione, sacrificato all’intervallo per esigenze tattiche, per inserire una prima punta, il cannoniere Lookman, per dare più pericolosità offensiva alla Dea. Da prima punta De Ketelaere non ha ingranato, un po’ isolato, poco fornito dai compagni. Un paio di strappi li ha regalati, con un’accelerazione murata da Adli, ma troppo poco per uno da 10 gol e 7 assist finora. Ma fuori dal repertorio offensivo CDK ha mostrato corsa, polmoni, grinta: con la squadra in 10 per alcuni minuti per l’infortunio a Kolasinac è stato lui ad arretrare in difesa per aiutare i compagni a coprire sulla corsia di Pulisic, sporcandosi i pantaloncini con un paio di scivolate grintose. A San Siro non erano abituati a vederlo così, come un guerriero, disposto anche a fare il difensore aggiunto.

Teoricamente il talento belga è ancora un giocatore del Milan, in prestito fino a giugno, con l’opzione di riscatto esercitabile dall’Atalanta. Di fatto il club nerazzurro ha già deciso da tempo di riscattarlo alla cifra fissata di 22 milioni. Probabilmente il riscatto era già stato deciso quando CDK ha detto sì alla Dea a inizio agosto.

"Siamo contentissimi di Charles, sin dal primo giorno che è arrivato a Bergamo. È un ragazzo fantastico, dal primo allenamento ha fatto vedere le qualità che noi conoscevamo e che aveva dimostrato precedentemente. Siamo molto contenti e orgogliosi, siamo contentissimi di quel che sta facendo a Bergamo", ha spiegato prima del match l’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi, facendo capire che il riscatto a giugno è di fatto scontato. Del resto la Dea lo avrebbe voluto acquistare già nell’estate 2020 quando era esploso appena 19enne nel Bruges.

Quell’estate De Ketelaere doveva arrivare come ‘apprendista’, per formarsi da allievo per un paio d’anni alle spalle di Ilicic, per poi prenderne il posto come fantasista offensivo. La crisi personale dello sloveno, in quell’estate difficile, quella della pandemia, obbligò l’Atalanta a prendere un giocatore simile pronto subito: il russo Miranchuk che aveva già esperienza internazionale ad altissimo livello. Curiosamente i due oggi fanno tandem offensivo e sono stati i giocatori ‘on fire’ della Dea che ha galoppato nell’ultimo bimestre. Il primo ritorno al Meazza in campionato da ex non è stato forse quello che si aspettava, ma De Ketelaere ha dimostrato anche da avversario di essere un giocatore da Scala del Calcio.

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