Dea, infinito De Roon. Un’altra scommessa vinta Ora fa volare anche l’Olanda

A quasi 33 anni ha segnato il suo primo gol in Nazionale contro la Grecia. Arrivato giovanissimo all’Atalanta è vicino al record di Bonacina per presenze.

di FABRIZIO CARCANO -
9 settembre 2023
Un’altra scommessa vinta  Ora fa volare anche l’Olanda

Un’altra scommessa vinta Ora fa volare anche l’Olanda

di Fabrizio Carcano

Infinito Marten De Roon. Giocatore “underdog”, che partendo relativamente dal basso, senza un talento fenomenale, sta arrivando sempre più in alto nella parte avanzata della sua carriera. Il suo primo gol in nazionale segnato giovedì sera alla Grecia, nella facile vittoria dell’Olanda per 3-0, a 32 anni e mezzo, rappresenta un altro scalino verso una scala che lo sta portando in cima al calcio internazionale. A 26 anni l’esordio nelle coppe europee, a 28 l’esordio in Champions, a 29 le sfide contro corazzate come Paris St Germain, Liverpool o Real Madrid, a 30 il primo Europeo, a 31 e mezzo quello che dovrebbe essere stato per ragioni anagrafiche il suo primo e unico Mondiale.

E ora De Roon, in vista dei 33 anni che compierà a marzo, ha tre obiettivi concreti: giocare il suo secondo Europeo con l’Olanda, vincere il suo primo trofeo in carriera con la sua Atalanta, magari l’Europa League, e diventare il secondo recordman di sempre per presenze in nerazzurro. Sarà il primo dei suoi traguardi, in ordine cronologico, perché il mediano di Rotterdam al momento è sesto nella classifica atalantina con 302 presenze assolute ma il secondo posto, a quota 327, occupato da Valter Bonacina, è distante solo 25 presenze. Senza infortuni De Roon può arrivarci già intorno a febbraio. Diventando ancora di più la bandiera nerazzurra insieme a Rafael Toloi, con cui ha condiviso l’approdo a Bergamo nell’estate 2015, l’ultima prima dell’era Gasperini, arrivato a 24 anni dall’Heerenveen per appena un milione e mezzo. Allora era un quasi perfetto sconosciuto, Una scommessa vinta dall’Atalanta che un anno dopo monetizzava la sua esplosione cedendolo al Middlesbrough per 15 milioni.

Dodici mesi dopo il ritorno a Bergamo alla stessa cifra: il ragazzo voleva tornare nella città dei Mille e Gasperini lo voleva assolutamente. Pur di tornare De Roon accettò di decurtarsi l’ingaggio e al momento della firma del contratto si fece immortalare a braccia alzate, esultando come dopo un gol. Il resto è la storia recente della Dea passata con Gasperini da provinciale in lotta per la salvezza a realtà europea. E parallelamente all’Atalanta sono cresciuti i suoi vari capitani, da Toloi, diventato campione europeo con l’Italia, a De Roon. Che da anni è fuori dal mercato per sua scelta: fino al 2020 lo cercavano regolarmente tutte le grandi del nostro campionato e le big inglesi. Ma l’olandese, tre figlie nate tutte a Bergamo, ha sempre risposto "no grazie, voglio restare all’Atalanta".

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