Il nuovo mondo di Percassi. "Stiamo vivendo tutti una cosa pazzesca...»

Nel palazzo della Regione Lombardia, l’Atalanta fra le premiate al “Rosa Camuna“. Riconoscimenti all’Inter campione d’Italia e alle neopromosse Como e Mantova.

di FABRIZIO CARCANO -
30 maggio 2024

E’ stata una stagione strepitosa quella appena conclusa per le squadre di calcio lombarde. L’Inter dominatrice del campionato di serie A, il Milan secondo, l’Atalanta per ora quarta, ma con il terzo posto raggiungibile domenica per un podio tutto lombardo. E poi l’ottimo campionato del Monza, la promozione diretta in serie A del Como, quella del Mantova in serie B, senza dimenticare una Cremonese che potrebbe aggiungersi ai lariani in A vincendo la finale contro il Venezia e portando a sei il numero di squadre lombarde nel prossimo massimo campionato.

Tanta roba ma l’apice ovviamente è stato il trionfo europeo della Dea che ha riportato in Lombardia un trofeo continentale che mancava dal 2010, dalla vittoria interista in Champions. Un’annata straordinaria che la Regione Lombardia, nel giorno della sua festa regionale, ha voluto premiare con la consegna della ‘Rosa Camuna’, la massima onorificenza regionale per le eccellenze nei vari settori consegnata nel calcio, partendo da quello alla memoria riservato al compianto Gigi Riva, lombardo di nascita ma sardo d’adozione, quindi all’Atalanta campione europea, al Como e al Mantova promosse dalla B e dalla C. E all’amministratore delegato interista, Beppe Marotta per la sua splendida carriera da dirigente dalla serie C ai massimi livelli: "Il mio percorso da dirigente è quasi finito, dopo l’Inter poi mi riposo. Io futuro presidente interista? No, non è il mio mestiere, io sono nato dirigente. Dal nerazzurro interista a quello atalantino, con il presidente Antonio Percassi, visibilmente emozionato: "È una cosa pazzesca quello che stiamo vivendo, la mia storia con l’Atalanta è iniziata a 15 anni quando mi presero, quindi ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile fino a giocare in prima squadra, poi mi sono ritirato a 22 anni perché non ero un fenomeno. Ma quando avevo 40 anni sono rientrato nella società facendo ripartire un mondo nuovo, sistemando lo stadio e tutto quello che serviva per il centro sportivo di Zingonia per il lavoro della prima squadra e soprattutto del settore giovanile", ha spiegato Percassi, ricordando anche l’importanza del lavoro svolto nel suo primo ciclo da giovanissimo presidente dal 1990 al 1994 quando chiamò Erminio Favini ad organizzare e rilanciare il vivaio, fino alla vittoria dello scudetto Primavera nel 1994. Prima del secondo ciclo alla presidenza nerazzurra ripartito dal 2010, con l’immediata promozione in A, con sette qualificazioni alle coppe europee, di cui quattro in Champions, fino all’apoteosi del successo in Europa League sette giorni fa a Dublino.

Ma Percassi, pur volando altissimo con la Dea, ha ribadito che la prima regola resta i piedi per terra e non fare mai il passo più lungo della gamba. "La cosa fondamentale è che tornino sempre i conti, perché fai in fretta a prendere delle bastonate in questo mondo, per cui dobbiamo sempre avere grande attenzione ai conti, lo dobbiamo in primis alla nostra tifoseria". Quindi i complimenti sportivi all’Inter e allo stesso Marotta: "Davanti all’Inter dobbiamo inchinarci perché sono stati davvero troppo forti, andrebbero esclusi dal campionato. Marotta? È stato diversi anni all’Atalanta per cui qualcosa avrà imparato… ma bisogna fargli solo i complimenti per quello che ha fatto". Ma i complimenti l’Atalanta li ha ricevuti da tutti per la sua impresa internazionale: martedì l’assegnazione del Globe Soccer Awards consegnato all’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi. Quindi ieri la Rosa Comuna. "Un orgoglio ricevere questi premi, sono stati tutti bravissimi. È una stagione indimenticabile per noi", ha chiosato Percassi commentando con un sorriso la scontata permanenza del tecnico Gian Piero Gasperini cui ha rivolto i complimenti dal palco.

Felicissimo anche Carlalberto Ludi, dg del Como: "È motivo d’orgoglio per noi essere qui sul palco al fianco di Percassi e Marotta. Adesso andiamo in un panorama calcistico che ancora non ci appartiene. Dovremo mettere il nostro spirito di grande stimolo". Chiude Davide Possanzini, allenatore del Mantova: "Una promozione bellissima e da condividere con tutti"

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