L’Atalanta per la quarta volta è di nuovo in Champions. Ora testa rivolta a Dublino

A Lecce gli obiettivi erano due: vincere e risparmiare al massimo i titolari, evitando infortuni, e la Dea li ha centrati entrambi.

di FABRIZIO CARCANO
18 maggio 2024
Scamacca e De Ketelaere stendono il Lecce

Scamacca e De Ketelaere stendono il Lecce

Un’altra volta in Champions. Per la quarta volta dal 2019. L’Atalanta vincendo a Lecce per 2-0, con le reti a inizio ripresa di De Ketelaere e Scamacca, ha conquistato con due giornate di anticipo (i nerazzurri devono recuperare il match contro la Fiorentina) la qualificazione alla coppa regina con l’annesso introito economico da 60 milioni circa.

L’ultima volta in Champions era stato nel 2021, con l’eliminazione nel girone eliminatorio terminato al terzo posto dietro al Manchester United e al VIllarreal. Tre anni dopo sarà di nuovo Champions per la Dea che stavolta però non ha il tempo di fare festa, se non stasera tornando dal Salento.

Da domani la squadra di Gasperini si sintonizzerà sulle frequenze internazionali, cominciando l’avvicinamento alla finale di Europa League a Dublino contro il Bayer Leverkusen. Le ‘Aspirine’ di Xabi Alonso oggi hanno fatto allenamento battendo nell’ultima giornata di Bundesliga l’Augusta per 2-1, chiudendo la loro marcia trionfale con un vantaggio di 17 punti sullo Stoccarda secondo. Per l’Atalanta è importante arrivare a Dublino avendo chiuso il discorso Champions: la squadra nerazzurra adesso ha solo questa finale europea in cui convogliare tutte le sue energie fisiche e mentali e poi due gare senza obiettivi contro Torino e Fiorentina.

Gasperini a Lecce (dove ha diretto la squadra dalla tribuna essendo squalificato) ha fatto turnover lasciando riposare Lookman e Ruggeri, oltre a Koopmeiners squalificato, impiegando solo per un’ora Scamacca, solo per un tempo De Ketelaere, Ederson, Pasalic e Zappacosta, solo per mezz’ora Djimsiti. Soltanto Hien e Scalvini, dei probabili titolari, hanno giocato novanta minuti. A Lecce gli obiettivi erano due: vincere e risparmiare al massimo i titolari, evitando infortuni, e la Dea li ha centrati entrambi.

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