L’Atalanta batte il Monza con due gol di Samardzic e Zappacosta: Dea terza in classifica da sola

Nerazzurri a quota 19 punti dopo un ottobre da record. Al Gewiss decidono i giocatori entrati dalla panchina

di FABRIZIO CARCANO
30 ottobre 2024
Soccer: Serie A; Atalanta-Monza

L'Atalanta sconfigge il Monza 2-0 al Gewiss

L’Atalanta chiude un ottobre a tutto gas, imbattuta, volando al terzo posto solitario in classifica a quota 19 punti, dopo aver infilato una striscia di quattro successi consecutivi, l’ultimo contro il Monza, coriaceo, tosto, ben chiuso dietro, scardinato solo dopo 70 minuti da un gol del neo entrato Samardzic prima del raddoppio nel finale dell’altro neo entrato Zappacosta.

Quinto risultato utile consecutivo per la Dea, che sta surfando l’onda di una striscia di 13 punti nelle ultime cinque giornate, e quinto successo consecutivo negli ultimi due anni dei nerazzurri bergamaschi nel derby della A4 contro i brianzoli. Successo griffato dai giocatori usciti dalla panchina, da Samardzic e Zappacosta che hanno realizzato i gol, da Zaniolo che ha avviato l’azione del gol del vantaggio, da Cuadrado che ha sfiorato il raddoppio al 75’.

La forza dell’Atalanta è anche questa, una squadra lunga e completa che può permettersi il lusso di togliere attaccanti del valore di De Ketelaere e Lookman, entrambi in giornata no, per vincerla pescando dalla panchina i jolly vincenti Samardzic, Zaniolo e Zappacosta, rinunciando persino a utilizzare Pasalic. Ora l’Atalanta avrà tre giorni per ricaricare le batterie e andare ad affrontare domenica al Maradona il Napoli capolista avanti di sei punti, in un match che potrebbe dire molto nella corsa scudetto. Dea alla quarta partita in undici giorni eppure pimpante atleticamente, con energie per spingere nel finale e alternative che stanno arrivando: contro il Monza nel finale si è rivisto Kossounou, preziosa alternativa difensiva, e in panchina c’era anche il capitano Toloi, altra pedina importante per la retroguardia. E Gasperini come detto ha avuto buone risposte da Cuadrado e soprattutto da Zaniolo, finora un po’ assenti nel coro vincente nerazzurro.

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