Scudetto, l’Atalanta sogna. Gli innesti sono già in casa
Bergamaschi terzi con Scalvini e Scamacca mai a disposizione per infortunio. Vecchia guardia sugli scudi a Napoli: tanti nuovi possono ancora crescere.
L’Atalanta come la Sampdoria nel 1990-91, considerata un outsider da terzo-quarto posto, che prima vinse l’allora Coppa delle Coppe e poi lo scudetto? A Bergamo i tifosi non se lo domandano, semplicemente ci credono, ma senza dirlo. In duemilacinquento domenica hanno fatto festa davanti al centro sportivo di Zingonia per celebrare gli eroi di Napoli. Ma passata la festa si volta pagina, pensando domani alla Champions a Stoccarda e poi domenica all’Udinese. Profilo basso nelle dichiarazioni del giorno dopo della società e di Gasperini, per lo scudetto eventualmente se ne riparla ad aprile.
In mezzo alcuni spartiacque. Il primo, lo ha più volte ribadito “Gasp“, è la crescita dei nuovi arrivati, escluso Retegui che ha impattato da fenomeno, con 11 gol in 11 giornate. La Dea finora ha affrontato il primo terzo di stagione con gli “eroi di Dublino“ della scorsa annata, con il solo innesto del nuovo centravanti: a Napoli, per un’ora, hanno giocato i veterani della scorsa stagione. Gasperini è stato chiaro: solo allungando il gruppo, avendo 16-17 giocatori intercambiabili, la sua squadra potrà puntare veramente in alto. Qualcosa i nuovi arrivati hanno già dato: Brescianini era partito con una doppietta a Lecce, poi è stato frenato da un infortunio; Bellanova sta facendo il suo; Samardzic ha segnato due gol decisivi pur partendo dalla panchina; Kossounou ne aveva giocate tre di fila, poi anche lui si è infortunato. Ma quasi tutti i nuovi, su tutti Zaniolo e Cuadrado, devono ancora fare un salto di qualità per poter ruotare con i titolari nel turnover.
Poi ci sono i due rientri di Scalvini e Scamacca, che potrebbero valere come rinforzi da 80 milioni. Il difensore di Palazzolo scalpita, a dicembre dovrebbe entrare tra i convocati ed essere pronto a gennaio per una maglia da titolare. Con lui e Kossounou in difesa ci saranno cinque titolari per tre posti, oltre al “vecchio“ Toloi e al britannico Godfrey come alternative. Più lunghi i tempi per Scamacca, atteso a febbraio inoltrato: ma nel rush finale della stagione poter alternare lui e Retegui, ovvero i due centravanti della nazionale italiana, potrebbe essere un’arma in più in un attacco devastante. Due rientri che potrebbero valere lo scudetto?
Continua a leggere tutte le notizie di sport su