Avvio in sordina. Missione Dallinga: alzare l’intensità per sfidare l’Udinese

Per il momento solo un gol nell’amichevole con il Caldiero. Anche Zirkzee ha avuto bisogno di un periodo di ambientamento. .

di MASSIMO VITALI -
6 agosto 2024
Missione Dallinga: alzare l’intensità per sfidare l’Udinese

Thijs Dallinga, 24 anni, centravanti (Schicchi)

Impatto un po’ anonimo, aspettative alte, necessità di accelerare il processo di ambientamento massima. In due parole: Thijs Dallinga. Pretendere, dopo appena due settimane scarse di vita in comune sotto il tetto rossoblù, che l’ex attaccante olandese si sia già calato nei meccanismi di un gruppo che i meccanismi li sta cercando di suo non sarebbe serio.

E dunque è perfino naturale che fin qui Dallinga si sia fatto notare, oltre che per le buone intenzioni di rito manifestate nel giorno della presentazione in ritiro, per un gol di furbizia segnato nell’amichevole col Caldiero, per il ‘Ciao Bologna’ pronunciato dal palco di Valles, per quarantacinque minuti da fantasma con i greci dell’Asteras, per un gol gettato alle ortiche nello 0-4 col Bochum e per qualche promettente intuizione nella sfida vinta per 1-0 col Sudtirol.

Oggettivamente poco, ma siamo sempre lì: oggi sono tredici giorni esatti dal suo sbarco sul pianeta rossoblù e al ragazzo va dato tutto il tempo necessario per capire in quale mondo è arrivato. L’aiuto più grande che gli si può dare in questi giorni di ambientamento è risparmiargli l’etichetta di ‘sostituto di Zirkzee’.

Il ragazzo di Groningen, che ha appena compiuto 24 anni, ha il suo modo di stare in campo, il suo modo di segnare (37 gol in 86 partite nelle due stagioni al Tolosa, addirittura 36 in 44 partite l’anno prima in patria con l’Excelsior) nonché la sua storia, non necessariamente sovrapponibile a quella del connazionale appena approdato in Premier.

Ognuno, peraltro, ha i suoi tempi di ambientamento. Zirkzee due anni fa approdò a Casteldebole per giocare in coppia con Arnautovic, poi la squadra cambiò modulo (e allenatore) e Joshua si risvegliò panchinaro. Il suo esordio nel finale di partita con lo Spezia, il 4 settembre 2022 (tragicamente l’ultima di Mihajlovic sulla panchina del Bologna), fu tutt’altro che memorabile, così come lo score finale della sua prima stagione in rossoblù: 2 gol in appena 22 presenze.

Oggi lo scenario è diverso. Pagato 15 milioni, più 3 di potenziali bonus, versati nelle casse del Tolosa, Dallinga è il terminale offensivo designato del gioco di Italiano. Sul fatto che sia anche il titolare designato la cautela è d’obbligo.

Le gerarchie dell’estate, in virtù del fatto che Castro ha due settimane in più di allenamenti nelle gambe (oltre ai precedenti sei mesi in rossoblù), fin qui hanno detto che comanda l’argentino e l’olandese insegue a debita distanza.

Da qui al debutto in campionato con l’Udinese i tempi per sovvertire i valori sono stretti. C’è giusto il test di sabato col Mallorca per instillare il tarlo del dubbio nella testa dell’allenatore. Ma a un attaccante, si sa, basta un gol per accendersi.

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