Bologna con il semaforo rosso. Espulso Beukema, Saele trova il pari. L’Udinese frena la fuga Champions

Gara in salita: Payero in gol a fine primo tempo, nella ripresa Sam si fa cacciare. Alexis segna su punizione. Nel finale palo di Davis. La Roma resta a 4 punti, Atalanta si porta a -6: ma l’Europa è ormai quasi aritmetica.

di GIANMARCO MARCHINI -
29 aprile 2024
Espulso Beukema, Saele trova il pari. L’Udinese frena la fuga Champions

Espulso Beukema, Saele trova il pari. L’Udinese frena la fuga Champions

Doveva far tremare il terzo posto della Juventus. Invece il Bologna i brividi se li fa venire da solo, apparecchiandosi un finale di campionato da vivere con il fiato in sospeso (sennò che gusto ci sarebbe da queste parti). Dal bianconero sabaudo al bianconero friulano: prospettiva ribaltata in novanta minuti in cui i rossoblù hanno molto più rischiato di perderla che di vincerla, questa gara. Uno speciale ringraziamento va a Saelemaekers che nel momento clou della stagione sta giustificando la sua pagina Wikipedia: altra prova da Champions la sua, con il terzo gol nelle ultime quattro gare disputate. Dallo scavetto di Roma allo scherzetto del Dall’Ara, con quella punizione che al 77’ irride Okoye e si insacca nel sette lontano. E’ il lampo di genio (e fortuna) in una giornata grigia grigia per il Bologna. Ma in un pomeriggio senza colori, meglio accontentarsi delle sfumature. Basti pensare al palo clamoroso di Davis al 95’ e all’altrettanto clamoroso errore di Brenner che la giornata l’avrebbe colorata di nero, altroché.

Peccato, però. Peccato perché c’era un clima meraviglioso al Dall’Ara: sole, cuore e l’amore nella splendida coreografia della Curva Andrea Costa. Poteva essere un salto in lungo, alla fine è stato ‘solo’ un passo in avanti. Un altro passo decisivo, però, soprattutto nella domenica in cui la Roma non va oltre il 2-2 in casa del Napoli e resta a quattro punti di distanza. Bella distanza di sicurezza a trecentosessanta minuti dal sipario. Certo, l’Atalanta vince e si porta a meno 6 con una gara da recuperare. Insomma, per l’Europa è quasi aritmetica. Ma in bocca resta un sapore d’amaro e rabbia.

Poteva essere un mezzo match-point per la Champions, se l’Udinese di Fabio Cannavaro non si fosse messa a rete. Vallo a immaginare che i friulani, affossati nello spirito dal ko consumato nel micro-recupero di giovedì con la Roma, trovassero la forza di interpretare così bene la partita del Dall’Ara. Un 3-4-2-1 compatto, fatto di linee strette, tanta densità e un atteggiamento preciso: attendere il Bologna e provare a fargli male con la classe di Pereyra e Samardzic. Prevedibile, ma efficace. La cosa imprevedibile è che Thiago ci caschi. Il primo tempo i rossoblù lo regalano ai friulani, con tanto di gol in pieno recupero su palla persa da Freuler e diagonale tardiva di Posch: Payero - sì, quello del 3-0 dell’andata - fa 1-0 . Piano partita tutto in salita.

Motta toglie un El Azzouzi spaesato e inserisce Orsolini, passando a un 4-2-3-1 spregiudicato, con Ndoye a sinistra e Saelemaekers dietro uno Zirkzee che s’accende, sì, ma di nervi. Mai un lampo di Joshua. Quando al 19’ Beukema si fa espellere per doppio giallo, sembra davvero finita. E, invece, l’Udinese ricambia il favore: prima Cannavaro si fa del male togliendo Pereyra e Lucca, poi Okoye battezza malissimo la punizione di Saelemaekers. Il belga ha altre due chance per il 2-1, ma alla fine sono i friulani a sfiorare clamorosamente due volte il colpaccio. Certo, è il terzo pari nelle ultime 4 gare, ma, a conti fatti, è un punto d’oro, da stringere forte forte. Venerdì si va a Torino, a casa di Juric. Altra partita piena di spine. Essersi punti ieri, può venire d’aiuto.

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