Bologna, così fa troppo male. I rossoblù sprecano tante occasioni. Ai rigori è fatale l’errore di Posch

Tante emozioni nella ripresa e nel supplementare con Zirkzee e Orsolini vicini al vantaggio. Ignorato in area un fallo sullo scozzese Ferguson che avrebbe potuto portare al penalty.

10 gennaio 2024
I rossoblù sprecano tante occasioni. Ai rigori è fatale l’errore di Posch

I rossoblù sprecano tante occasioni. Ai rigori è fatale l’errore di Posch

dall’inviato

Gianmarco Marchini

Brucia e brucerà a lungo. Da venticinque anni il Bologna non metteva i piedi in una semifinale di Coppa Italia e dovrà aspetterà ancora. La Storia gli chiude di nuovo la porta in faccia, nonostante per gran parte dei centoventi minuti del Franchi i rossoblù si fossero ampiamente meritati di passare. A passare, invece, è la Fiorentina di Vincenzo Italiano, brutta e spietata come una maledizione. La sconfitta si consuma all’ultimo rigore, quando già una mezza sconfitta era stata aver portato la partita fin lì. Perché i ragazzi di Thiago Motta sono tornati quelli pre-Udine e hanno dominato la scena, con almeno cinque enormi occasioni sperperate davanti a Christensen. Due nel primo tempo a firma di Zirkzee che prima, servito da Ferguson, manca uno stop incredibile davanti al portiere (28’), poi irride Milenkovic con un gioco di prestigio, per rovinare tutto con un tiraccio che da due passi scheggia la traversa a porta spalancata (35’). Errori pesantissimi per Joshua, a cui i tifosi viola riservano l’odio che si riserva soltanto alle star, a quei giocatori che fischi per vincerne la paura. Peccato perché in quei due treni persi, si perde un po’ anche il nove rossoblù. Dura, invece, perché fondata su gioco e certezze, la supremazia del Bologna che nella ripresa macina altre chance colossali: Orso colpisce subito un palo (5’), un minuto dopo Posch dilapida con un tiraccio un suo slalom gigante, mentre Ferguson si fa murare da Christensen (21’). I rossoblù dettano legge e soprattutto a destra fatturano tantissimo, con Italiano costretto a metà ripresa a fare quattro cambi: entrano Bonaventura e Mandragora e restituiscono un po’ di possesso ai viola. La partita si riequilibra fino al 94’ quando, dopo una giungla di palloni e gambe in area, Martinez Quarta incorna a botta sicura trovando la reattività di Skorupski, tornato padrone dei pali a spese dell’eroe di San Siro Ravaglia. I supplementari sono un minestrone di lanci, sportellate, fatica e tensione, con il palo di Zirkzee a inizio primo tempo e un paio di chance viola.

Sembrano tutti arrendersi all’inevitabilità dei rigori, a parte Riccardo Calafiori che, entrato a fine secondo tempo con Moro, scoppia di salute e di voglia. Ma l’inerzia e la stanchezza decidono che questo quarti di finale deve passare dal tribunale dei rigori, dove le incertezze si ingigantiscono come fantasmi nella notte. Segnano Ferguson, Zirkzee, Orsolini e Calafiori, a cui rispondono Mandragora, Arthur, Milenkovic e Mina. Tocca a Posch che sul dischetto si porta dietro tutte le difficoltà di mesi. E le speranze di andare in semifinale si perdono nel vuoto alle spalle della porta. Maxime Lopez, invece, non sbaglia. Finisce qui. Il Bologna torna a casa con un carico di amarezza, ma anche tante certezze ritrovate e la consapevolezza di potersela giocare per l’Europa. Ora dovrà ritrovare anche i gol, perché la gara di Firenze conferma come a questa meravigliosa squadra manchi la ciliegina sulla torta. Thiago dovrà inventarsi qualcosa, contando che a Cagliari domenica non ci sarà Zirkzee.

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