Bologna, è un legno massiccio. Traversa di Ndoye al 94’: solo pari. A Frosinone una frenata Champions

Prova sottotono allo Stirpe per i ragazzi di Motta che, però, nel finale hanno la doppia chance con lo svizzero. I tifosi applaudono a fine gara. La Roma è a -3 dal quarto posto, sabato c’è il Monza: Saelemaekers squalificato.

di GIANMARCO MARCHINI -
8 aprile 2024
Traversa di Ndoye al 94’: solo pari. A Frosinone una frenata Champions

Traversa di Ndoye al 94’: solo pari. A Frosinone una frenata Champions

Il Bologna assoluto degli ultimi due mesi faceva immaginare un viaggio di ritorno da Frosinone con il gomito fuori dal finestrino. E, invece, sulla strada di casa Thiago Motta deve controllare con molta attenzione lo specchietto retrovisore. I due punti che al minuto novantaquattro si sbriciolano sull’incredibile traversa colpita da Ndoye (e sul conseguente secondo goffo tentativo di tap-in dello svizzero) rischiano di pesare tanto nell’economia di una corsa Champions che - ormai è pacifico - si deciderà sotto il traguardo. A sette dalla fine, ecco lo scenario: Bologna 58, Roma 55 e Atalanta 50, ringraziando il Cagliari di aver battuto Gasperini che pure dovrà recuperare una gara. E poi c’è il Napoli, a meno dieci, sì, ma con Osimhen e Kvara tornati quelli dello scudetto, un calendario più agevole e lo scontro diretto contro i rossoblù alla terzultima. Insomma: può succedere di tutto.

Allo Stirpe, invece, succede davvero poco. Giocano entrambe con la pressione: il Frosinone con la disperazione di non farsi staccare laggiù negli inferi; il Bologna con il voglino da terzo posto e la Roma virtualmente a meno due. Colpisce che a saper gestire meglio l’ansia da prestazione siano i padroni di casa, capaci nel primo tempo con un pressing forsennato di inibire le idee dei rossoblù, a cui manca Zirkzee pur essendo in campo: Joshua, al rientro dall’inizio, è meno bello del solito e la squadra non balla. Davanti la manovra non decolla e dietro la costruzione dal basso scricchiola con un Calafiori irriconoscibile. E’ lui a spingere Cheddira davanti a Skorupski: ma il polacco rivendica subito il suo ritrovato posto da titolare. Non aiuta il caldo che dà alla testa, soprattutto a Saelemaekers che si becca un giallo tanto evitabile quanto pesante: era diffidato, salterà per squalifica la gara di sabato al Dall’Ara con il Monza.

Tranqulli, Thiago il mago ci ha abituato a pescare sempre il coniglio dal cilindro: all’intervallo mette Urbanski al posto proprio dell’ex Milan, per poi inserire in serie Fabbian, Ndoye, Lykogiannis e nel finale persino Castro. E così, quando, sulla torre di Ferguson, le nostre aspettative sembrano ripagate, ecco Ndoye fallire una doppia colossale chance, con la complicità di Turati (super nel deviare sulla traversa) e le maledizioni di Freuler a cui il connazionale da terra toglie una palla da spingere solo dentro. In pratica, il finale di Empoli, solo che, al posto di Fabbian, stavolta c’è il giovane Dan con i suoi dolori sotto rete. Ancora zero gol per lui: tu vallo poi a considerare un caso.

Buone vibrazioni da Castro che, poco prima dello sciagurato minuto 94, ha una buona chance su cross di Lykogiannis: taglio e tempi perfetti, conclusione da rivedere. Ma il ragazzo si farà, forse a partire da questa volata di sette gare che, dopo il Monza, vedrà il Bologna a casa De Rossi per lo spareggio Champions. Già questa possibilità vale un posto nella Storia. Applausi a prescindere, come quelli che i mille tifosi rossoblù allo Stirpe dedicano ai loro eroi, per una domenica tornati umani.

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