Bologna nella storia. Ecco l’Europa League: un’attesa di 25 anni
Viola ko con il Verona: c’è la certezza aritmetica del settimo posto. Nessuna celebrazione sui social. Tutti pensano alla Champions
Bologna, 6 maggio 2024 – Male che vada il prossimo anno sarà Europa League. Basta questo per dare la misura dell’impresa che in questa stagione stanno portando a termine Thiago Motta e i suoi ragazzi, che fin qui hanno strameritato tutto quello che hanno conquistato.
Una mano dal cielo per strappare la certezza aritmetica di un posto in Europa League ieri è arrivata dal Verona, che al Bentegodi ha inchiodato alla sconfitta per 2-1 la Fiorentina di Italiano, complice la scelta del tecnico viola di preservare tutti i suoi titolari in vista della semifinale di ritorno di Conference League col Brugge.
Il Bologna, che rispetto a Roma, Atalanta e Fiorentina ha proprio il vantaggio di non essere impegnato su più fronti, ieri alle 15 si è accomodato sul divano per assistere al trionfo dell’Hellas, vittorioso grazie ai gol di Lazevic e Noslin contro cui nulla ha potuto il momentaneo pareggio firmato da Castrovilli.
Nessun patema rossoblù nei minuti finali però, dal momento che anche un pari dei viola avrebbe messo in cassaforte il settimo posto del Bologna: i 14 punti di divario in classifica non potranno più essere colmati nelle quattro partite (c’è anche il recupero con l’Atalanta) che la Fiorentina dovrà giocare da qui alla fine. Il pari poi tra Roma e Juventus – 1-1 – mantiene i bianconeri a +2 sul Bologna e la Roma a -4 dai rossoblù.
Nella peggiore delle ipotesi, dunque, l’Europa League è già nel cassetto. Traguardo inimmaginabile a luglio e che tuttavia significativamente ieri non ha scatenato scene di giubilo in città o celebrazioni ufficiali da parte del club sui propri canali social.
Giusto così: per festeggiare non mancherà l’occasione. In questo momento da Motta ai giocatori, dai dirigenti ai tifosi e passando per Saputo, in casa Bologna sono tutti concentrati sul traguardo massimo, quella Champions League che a tre giornate dalla fine resta ampiamente raggiungibile.
Torna di moda il coro della curva rossoblù coniato in un’altra stagione di grazia, il 2001-2002, quando i tifosi urlavano "Forza Bologna olè la Coppa Uefa non basta più, voglio la Champions League per fare il ... al Real Madrid!".
Nell’attesa oggi c’è un Bologna che virtualmente ha rimesso piede nella competizione, oggi Europa League allora Coppa Uefa, da cui sul campo si congedò il 9 dicembre 1999, eliminato al terzo turno dal Galatasaray. In panchina c’era Francesco Guidolin, subentrato a ottobre a Sergio Buso.
Qualche mese prima, ad aprile, la cavalcata Uefa del Bologna di Carletto Mazzone si era fermata alla doppia semifinale con l’Olympique Marsiglia. Ma la vittoria nel doppio spareggio con l’Inter a fine campionato garantì un’altra partecipazione alla Coppa Uefa. Motta in ogni caso col traguardo (si spera parziale) dell’Europa League entra nel club ristretto degli allenatori che nell’ultimo mezzo secolo hanno portato il Bologna in una Coppa continentale.
Gigi Maifredi ci riuscì in coda alla stagione 1989-90: e fu Coppa Uefa. Renzo Ulivieri nel 1997-98 arrivò ottavo e conquistò l’Intertoto.
Di Mazzone nel 1998-99 si è detto. Infine Guidolin, che nel 2001-2002 arrivando settimo staccò il biglietto per un altro Intertoto. Ma oggi c’è Thiago, che può scrivere la Storia.
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