Bologna, i conti tornano. Girone d’andata record, la proiezione dice Europa. E c’è pure la Coppa Italia

Giro di boa a 32 punti: a 64 negli ultimi anni ci si qualifica. Martedì la Fiorentina

di MASSIMO VITALI -
7 gennaio 2024
Girone d’andata record, la proiezione dice Europa. E c’è pure la Coppa Italia

Girone d’andata record, la proiezione dice Europa. E c’è pure la Coppa Italia

A dolersi troppo per la frenatina di fine girone si corre il rischio di guardare il dito e non la luna. Il dito è che un punto in due partite, effetto del ko con l’Udinese e del pari in rimonta col Genoa, il Bologna di Motta in questo campionato lo aveva raccolto solo alla prima e seconda giornata, quando in sequenza perse in casa col Milan e strappò un punto (meritandone tre...) sul campo della Juve. Ma oggi, tralasciando il dito, è meglio concentrarsi sulla magnificenza della luna rossoblù. Da quando esiste la serie A a 20 squadre con i tre punti assegnati alla vittoria il Bologna alla fine del girone d’andata non aveva mai raggiunto queste vette di rendimento. I 32 punti di questo Bologna, con annesso quinto posto (appaiabile solo dall’Atalanta se i nerazzurri stanotte battessero la Roma all’Olimpico), polverizzano il precedente record di 27 che centrò al giro di boa il Bologna di Mihajlovic nella stagione 2021-22. Quel Bologna due anni fa si smarrì nel girone di ritorno, falcidiato da Covid e rosa corta; un rischio che oggi sulla carta non corre il Bologna di Motta.

Il calcio non è mai una scienza esatta e tuttavia è scientifico che raddoppiare il bottino dell’andata, ovvero chiudere il campionato a 64 punti, darebbe ai rossoblù la certezza dell’Europa: e che Europa. La scorsa stagione 64 punti li totalizzò l’Atalanta, arrivando quinta e qualificandosi per l’Europa League: stesso bottino (64 punti) e stesso traguardo (l’Europa League) conquistato nel 2021-22 dalla Lazio. Anche andando a ritroso nei precedenti campionati nella peggiore delle ipotesi 64 punti hanno sempre garantito un posto in Europa League, che a maggio non sarebbe un traguardo da disprezzare solo perché questo Bologna è stato anche quarto e in zona Champions (anche oggi in teoria lo è se a maggio ad essere ammesse alla Champions fossero cinque squadre italiane).

La strada per l’Europa passa anche martedì notte dal Franchi, in un quarto di Coppa Italia con la Fiorentina che non è più il ‘solito’ viaggio inutile nella competizione riservata alle grandi in cui fare da impotenti sparring partner. Thiago in questa stagione le grandi ha dimostrato di poterle domare tutte, anche se una delle tre sconfitte di questo girone d’andata da record è arrivata proprio con la Fiorentina, in campionato, il 12 novembre al Franchi, quando finì 2-1 per i viola. Crederci, dunque: come hanno fatto i 2.314 bolognesi che si sono già assicurati il posto nel settore ospiti del Franchi (non ci saranno ulteriori dotazioni di biglietti).

Semmai ci si può rammaricare del fatto che Thiago arrivi all’appuntamento di Coppa Italia con uno Zirkzee un po’ spremuto (in campionato ne ha giocate 18 su 19 da titolare) e con le rotazioni sulle fasce accorciate dall’infortunio di Ndoye, dallo stato di forma ancora precario di Orsolini e da una convalescenza di Karlsson che anche ieri ha impedito allo svedese di lavorare con i compagni. Piccole note dolenti a margine di un girone da lustrarsi gli occhi.

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