Bologna-Juventus: pareggio al fotofinish, Koopmeiners salva la Juve
Il Bologna domina ma si fa raggiungere dalla Juventus nel finale con un gol di Koopmeiners. Motta espulso per proteste.
Bello e scialacquatore. Per un’ora dominante, come succedeva un anno fa al Bologna di Motta, e a seguire soccombente in un finale di partita che è il cono d’ombra in cui al 92’ svanisce il sogno, di una città intera, di infliggere all’inviso Thiago il più grande e meritato dei dispiaceri: perdere la prima partita in campionato.
E invece la Juve di Motta festeggia un pari al fotofinish che acuisce i suoi sintomi di ‘pareggite’ acuta (nono X in campionato) allungando la distanza dalla capolista Atalanta, mentre il Bologna di Italiano non riesce a vincere una partita che al minuto 62 prima del gol di Koopmeiners che ha riaperto la sfida, era una sfavillante lezione di calcio impartita all’ex maestro italobrasiliano.
La verità è che il Bologna dello Stadium è due cose in una: prima una perla di rara bellezza e poi un monumento di indicibile spreco. Il tutto sotto gli occhi di un Motta mai così impotente in panchina e soprattutto mai così fumantino con l’arbitro, tanto da meritarsi all’inizio del secondo tempo l’espulsione decretata da Marchetti dopo l’ennesima plateale protesta.
Pura frustrazione, forse, nel vedere da bordocampo un Bologna che sembrava la copia perfetta del suo Bologna vincente della scorsa stagione. Impeccabili fin dall’inizio i rossoblù, con un Ndoye che ancora una volta schierato a destra sulla mattonella dell’infortunato Orsolini, si infilava nella retroguardia bianconera come una lama nel burro.
Dopo aver colpito un palo al 10’ e fatto ammattire lo spaesato Rouhi, subentrato all’infortunato Cambiaso, lo svizzero ha squassato la porta di Perin alla mezzora con un destro di precisione e potenza: nel dubbio è il terzo gol nelle ultime 2 partite di un ragazzo che fin qui si era dimostrato allergico alla porta avversaria.
Ma è tutto il Bologna nel primo tempo a funzionare come una macchina perfetta: pressing alto, asfissianti uno contro uno che tolgono certezze ai bianconeri, ripartenze verticali palla a terra, con Freuler e Pobega padroni del centrocampo, Castro playmaker d’attacco e il pugnace Dominguez, titolare a sorpresa, che una ne azzecca e due ne sbaglia, ma è sempre nel vivo della contesa.
La Juve invece paga la vena storta di Fagioli e Vlahovic nonché una fragilità difensiva che suona come un campanello d’allarme per il suo allenatore. Quando al 53’ Beukema in pressione alta trasformato un anticipo difensivo in un’imbucata per Castro l’argentino di tacco manda in porta Pobega per il più sfavillante dei 2-0.
Sopra di due gol a mezzora dalla fine come si fa a non portare a casa i tre punti? A maggio lo pensò anche il Bologna di Thiago, che dalla Juve si fece poi rimontare addirittura tre reti. Stavolta la rimonta bianconera la firmano Koopmeiners (primo gol in bianconero) e il giovane Mbangula. Ma senza il pallone sciaguratamente dato in pasto ai bianconeri al 92’ da Miranda il finale rossoblù sarebbe stato un trionfo e non un vaffa indirizzato agli dei del pallone.
Buttare alle ortiche una vittoria così fa male. Ma dice anche che c’è tanto di buono nel Bologna di Italiano: Thiago prenda nota e nella circostanza ringrazi.
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