Bologna-Juventus 3-3, clamorosa rimonta bianconera alla prima di Montero

Dopo aver incassato la doppietta di Calafiori, inframezzata dalla rete di Castro, gli ospiti risorgono dalle proprie ceneri grazie a Chiesa, Milik e Yildiz nel giro di 8'

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 maggio 2024
Arkadiusz Milik (Ansa)

Arkadiusz Milik (Ansa)

Bologna, 20 maggio 2024 - L'ultima volta che il Bologna, ancora in pieno clima di festa dopo aver raggiunto la matematica qualificazione alla prossima Champions League una settimana fa, aveva battuto in casa la Juventus era il 29 novembre 1998, a firma di Paramatti, Signori e Fontolan: all'epoca nessuno tra Calafiori e Castro era ancora nato, così come tanti altri protagonisti dei sorprendenti rossoblù di Motta. Per quest'ultimo, almeno secondo le voci radio mercato, la suggestione bianconera per il futuro è molto forte. Per il momento, in vista di comunicazioni ufficiali, attese nel giro di pochi giorni, il tecnico italo-brasiliano si congeda (momentaneamente o meno) dal Dall'Ara con un 3-3 dai due volti: il primo bellissimo per i suoi, a segno proprio con i due debuttanti assoluti in stagione, con tanto di doppietta di un Calafiori a sua volta in orbita bianconera, e pessimo il secondo, con un black-out di 8' in cui gli ospiti pareggiano con le reti, tutte di pregevoli fattura, di Chiesa, Milik e Yildiz. Il tutto con grossi rimpianti finali per le chance capitate ancora a Chiesa e Locatelli. La prima Juventus del traghettatore Montero parte così: con una fase difensiva ben diversa da quella di Allegri, ma anche con una reazione da squadra vera che lascia le due rivali appaiate in classifica a 68 punti. Con il Bologna che, seppur nel clima di tripudio per una stagione comunque da incorniciare, continuerà a guardare a quel giorno di fine novembre del 1998 per pensare all'ultimo successo interno contro i bianconeri.

Le formazioni ufficiali  

 

Motta sceglie un 4-1-4-1 aperto da Skorupski, protetto da Posch, Calafiori, Lucumì e Kristansen, a loro volta schermati da Freuler: l'unica punta è Castro, assistito da Ndoye, Aebischer, Urbanski e Odgaard. Montero parte da un 3-5-2 che tra i pali vede Szczesny, con Gatti, Bremer e Danilo a comporre la difesa e la coppia Cambiaso-Iling Junior sulle bande: in mezzo al campo ci sono Miretti, Locatelli e Rabiot, mentre le due punte sono Vlahovic e Chiesa.  

Primo tempo

  Il Bologna parte fortissimo e pressa a tutto campo, con Freuler che scippa Gatti ma deve fare i conti con i grandi riflessi di Szczesny, che si rifugia in corner: proprio dagli sviluppi del tiro dalla bandierina, un cross basso di Castro viene deviato dalla difesa della Juventus ma diventa buono per Calafiori, che con un gran rimorchio mancino porta in vantaggio i rossoblù. I padroni di casa, sulle ali dell'entusiasmo, insistono prima con un traversone rasoterra di Odgaard diretto verso Castro e intercettato in maniera provvidenziale da Szczesny e poi con una botta, deviata, di Aebischer, servito da Calafiori. Il 2-0 è nell'aria e arriva all'11', quando Castro gira di testa in porta il cross di Ndoye, precedentemente toccato anche da Urbanski. Al 14' sembra unirsi alla festa del gol del Bologna anche Odgaard, ma stavolta la bandierina del fuorigioco strozza in gola l'urlo del Dall'Ara. Al 17' ci prova Urbanski con un mancino dal limite, ma Danilo fa scudo con il corpo dopo una carambola, mentre al 21' Ndoye cerca e trova Odgaard, che manca di poco il bersaglio. Le prime tracce di Juventus in zona offensiva arrivano poco dopo la mezz'ora, tramite due punizioni: la prima produce un nulla di fatto, alimentando anzi la quasi ripartenza di Ndoye, mentre la seconda, battuta da Vlahovic, arma il tentativo di rimorchio di Bremer stoppato dalla coppia Skorupski-Calafiori. Rispetto alla prima fase di shock, i bianconeri mostrano segnali di ripresa, ma è troppo poco per sperare di riaprire la contesa prima del duplice fischio di Ayroldi.

Secondo tempo

  La Juventus rientra in campo senza i due ammoniti, Miretti e Cambiaso, rilevati rispettivamente da Alcaraz e Weah. La pausa sembra aver fatto bene agli ospiti, che al 47' si rendono pericolosi con Rabiot, che chiude con un bel mancino una ripartenza furiosa dei suoi: prima Posch con una deviazione e poi Skorupski proteggono il doppio vantaggio dei rossoblù, pur concedendo un corner che non darà sviluppi degni di nota. Intanto le scintille tra Castro e Danilo, già entrati in rotta di collisione più volte nel corso del primo tempo, proseguono. La fase di sofferenza del Bologna dura pochissimo, perché al 53' Calafiori, ancora lui, cala il tris con uno scavetto beffardo dopo aver ricevuto il suggerimento di Castro, bravo ad avventarsi su una palla in apparenza lunga prima di vincere il contrasto con Danilo. Montero cambia ancora almeno per provare a limitare i danni: dentro Yildiz per Gatti e Milik per Vlahovic, mentre Motta invece inserisce Saelemaekers per Castro, Orsolini per Odgaard e Fabbian per Urbanski. Arriva poi anche il momento di Fagioli, al rientro dalla maxi squalifica: a uscire è Rabiot. Motta dà minuti e applausi anche a Beukema ed El Azzouzi, che subentrano a Calafiori e Freuler. Il clima di festa del Dall'Ara si affievolisce poco dopo, quando al 76' Lucumì si addormenta in area e si fa beffare da Chiesa, che ne approfitta al massimo con un tiro a giro verso il secondo palo. Non è finita, perché all'83' Aebischer, anche ammonito nell'occasione, stende Yildiz al limite dell'area: della punizione se ne incarica Milik, che disegna una parabola mancina che non dà scampo a Skorupski, impallinato anche dopo un giro di lancette, quando Yildiz firma il clamoroso pareggio con un sinistro strepitoso che fa esplodere Montero. La Juventus è on fire e all'88' sfiora addirittura il sorpasso con la penetrazione di Chiesa, contrato in extremis da Aebischer, che evita al Bologna la beffa completa dopo quella già bella grossa di una rimonta incassata partendo dal 3-0. Il resto rischia di farlo Locatelli, all'ultimo giro di lancette, con una botta da centro area che termina incredibilmente fuori, per i rimpianti della prima Juventus di Montero, al debutto a due facce.  

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