Ulivieri: "Bologna, palestra utile: un altro anno in rossoblù farà crescere Thiago Motta"

Il presidente dell’AssoAllenatori salirà a Valles per seguire il lavoro in quota

di MASSIMO VITALI
9 luglio 2023
Renzo Ulivieri

Renzo Ulivieri

Bologna, 9 luglio 2023 -Giovedì si parte. E Thiago va in ritiro con un Bologna che oggi ha un volto e tra un mese chissà. Mal comune mezzo gaudio: succede a tutta la serie A. E chi meglio del presidente degli allenatori sa che è lontano il tempo in cui il ritiro era la fucina ideale per forgiare, in modo compiuto e definitivo, le alchimie tattiche e psicologiche di un gruppo? La notizia è che a Valles salirà per un giorno anche Renzo Ulivieri, che nel ritiro rossoblù di Sestola di ventisei anni fa (era il luglio 1997) un giorno vide arrivare la camionetta dei carabinieri, indispensabile per tenere a debita distanza il popolo rossoblù dall’hotel Miramonti, dove era appena sbarcato un marziano chiamato Roberto Baggio.

Ulivieri, bei tempi.

"Tutto passa. Era un altro calcio. Ed era anche un’altra idea di ritiro".

Oggi, col mercato aperto, il ritiro è fluido: l’allenatore deve misurarsi con un gruppo che a fine agosto rischia di avere i connotati stravolti.

"E’ l’evoluzione, inevitabile, del nostro mestiere. Però lasciatemelo dire: è anche l’effetto di un calcio sempre più dominato dall’ecomonia".

C’era una volta il ritiro classico.

"Ai miei tempi era un momento indispensabile per forgiare un’idea di squadra. Anche allora non è che si partisse al gran completo, ma al massimo si aspettava uno svincolato o l’esubero di una grande squadra. Oggi le dinamiche sono cambiate, ma un allenatore resta allenatore: deve per forza adeguarsi al nuovo contesto ma non rinuncerà mai all’idea di poter avere un gruppo già ben delineato con cui lavorare fin dall’inizio".

Come Assoallenatori voi che indicazioni date ai vostri associati?

"Noi continuiamo a dare indicazioni tecniche; non possiamo entrare nell’ambito di valutazioni finanziarie".

Dunque salirà a Valles.

"Sì, è uno dei ritiri che visiterò insieme con altre componenti dell’AssoAllenatori. Partirò da Dimaro, sede del ritiro del Napoli, e poi passerò anche a salutare Motta".

Come giudica il lavoro di Thiago nel suo anno in rossoblù?

"Il mio giudizio non può che essere altamente positivo. Il Bologna quest’anno ha fatto vedere un bel calcio e ha ottenuto risultati importanti".

Tanto che Thiago a giugno è stato sfiorato dagli interessamenti di club che vanno per la maggiore.

"Però vedo che è rimasto. E io sono contento per due motivi: per i tifosi del Bologna, che si potranno godere per un altro anno un bravissimo allenatore, e per Thiago, a cui farà bene misurarsi per un’altra stagione in un contesto che lo aiuterà a superare le difficoltà attingendo all’idea del collettivo. Cosa che fin qui gli è riuscita benissimo".

Il nono posto, come diceva lei, è tanta roba. Ma il club ha fatto sapere che c’è un piano di rientro dal deficit.

"Le difficoltà aguzzano l’ingegno. Ed è nelle difficoltà che un allenatore cresce. Per questo dico che un altro anno a Bologna sarà una palestra utile per Motta".

Tra le difficoltà lei mette anche la difficile convivenza con Arnautovic?

"Sono sicuro che ogni allenatore, quando ha un giocatore bravo come Arnautovic, abbia la volontà di trarne profitto. Certo, occorre anche la disponibilità del calciatore. In questi casi il bravo allenatore deve saper esercitare l’arte del compromesso. E poiché Thiago è bravissimo sono sicuro che un compromesso lo troverà".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su